Agire sul cervello per modulare quelle aree responsabili della dipendenza da nicotina, attraverso la stimolazione cerebrale. Vediamo di cosa si tratta.
DIPENDENZA DA FUMO E STIMOLAZIONE CEREBRALE
Agire sul cervello per modulare quelle aree responsabili della dipendenza da nicotina, attraverso la stimolazione cerebrale. Ne parliamo con Antonio Bruno, professore di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Gaetano Martino di Messina e Fiammetta Iannuzzo, dottoranda in Translational Molecular Medicine and Surgery dell’Università di Messina.
COS’È LA STIMOLAZIONE CEREBRALE?
Con il termine neurostimolazione si intende l’insieme di tutte le tecniche che, andando a stimolare il cervello, modificano il funzionamento di aree e circuiti cerebrali. Le tecniche di neurostimolazione si distinguono in invasive e non invasive; quelle invasive comportano per la loro applicazione un intervento chirurgico.
Il vantaggio delle tecniche non invasive è quello di non necessitare di un intervento chirurgico ed il profilo di sicurezza e tollerabilità per il paziente è superiore a quella di molte terapie farmacologiche.
STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA
Un servizio attivo all’Azienda Ospedaliera Universitario “Gaetano Martino” all’interno della Psichiatria, diretta dalla professoressa Anna Muscatello, con un servizio dedicato a tutti coloro che vogliono smettere di fumare. Si tratta della stimolazione magnetica transcranica e della stimolazione transcranica a corrente diretta.
COME AVVIENE IL TRATTAMENTO?
La persona sottoposta alla terapia è sveglia campi magnetici e/o le correnti elettriche a bassissima intensità e non percepibili dalle persone sono concentrati sull’area cerebrale di interesse in modo da modulare le connessioni tra i neuroni, note come sinapsi. I cambiamenti di lunga durata nelle connessioni neurali, infatti, inducono mutamenti duraturi e persistenti nell’attività cerebrale, invertendo i modelli anomali determinati dalla dipendenza.
QUAL È LA DIFFERENZA TRA QUESTO E I TRATTAMENTI TRADIZIONALI?
I trattamenti tradizionali possono favorire una disassuefazione dal fumo di tabacco ma i risultati a lungo termine spesso si rivelano insoddisfacenti ed è pertanto necessario identificare nuove alternative efficaci e sicure per trattare tale forma di dipendenza.
Negli ultimi trent’anni il fumo di sigaretta è stato responsabile di oltre 200 milioni di morti, pertanto la riduzione della prevalenza del fumo è probabilmente la forma più efficace ed economicamente vantaggiosa di prevenzione di malattie, disabilità e morte ad esso correlate, nonché una priorità fondamentale per la salute pubblica.
[…] sotto controllo FA, pressione arteriosa, colesterolo, glicemia e non fumare, non consumare alcolici in eccesso, non fare uso di droghe, svolgere un’attività fisica moderata […]
[…] l’obesità e le malattie respiratorie croniche. Tra i principali fattori di rischio, oltre al tabacco, l’inattività fisica, l’alcol e l’inquinamento atmosferico, contribuiscono alle cosiddette […]