A sollevare la questione l’on. Marco Forzese: “Leggere le cronache del Caso Sirna lascia esterrefatti, per le modalità e gli obiettivi sottesi. E ragiono da cittadino catanese e utente, a prescindere quindi da ogni incarico o valutazione politica”
“Appresa l’ennesima proroga dell’incarico di direttore generale del Policlinico di Catania del dott. Gaetano Sirna, occorre porsi il serio problema dell’adeguatezza e ricambio dei vertici del Servizio Sanitario Siciliano”.
A sollevare la questione l’on. Marco Forzese che rileva: “Leggere le cronache del Caso Sirna lascia esterrefatti, per le modalità e gli obiettivi sottesi. E ragiono da cittadino catanese e utente, a prescindere quindi da ogni incarico o valutazione politica.
Dalla stampa si apprende che il dott. Sirna doveva essere posto in pensione già nel 2018 e invece veniva mantenuto in servizio dall’ASP di Messina con la motivazione che le era indispensabile, salvo poi collocarlo immediatamente in aspettativa per consentirgli di rimanere, appunto, direttore generale o commissario del Policlinico di Catania. E adesso, ulteriore proroga sino al 2026, quando avrà 73 anni!
Una vicenda surreale che pare sia già all’attenzione delle autorità competenti, quello che però deve far riflettere è come da decenni al vertice dalla sanità pubblica siciliana ci siano sempre gli stessi personaggi, arrivando persino a questi incredibili escamotage per impedire ogni ricambio.
Ora, – conclude l’on. Forzese – considerato lo stato a dir poco critico della sanità pubblica siciliana, si pensi alle liste d’attesa che sono diventate uno dei tanti bancomat del sistema, siamo sicuri che siano ancora sostenibili questi metodi di gestione e non sia venuto il momento di cambiare davvero tutto, a partire proprio da chi la dirige da decenni con questi risultati?”
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