Il Professor Massimo Galli – Direttore Malattie Infettive Ospedale Luigi Sacco di Milano – e il Dottor Claudio Micheletto – Direttore UOC Pneumologia, A.O.U.I. di Verona – introdotti da Laura Mastrorillo, Presidente FederAsma e Allergie Onlus, a disposizione di ben 3.000 pazienti
Per partecipare all’iniziativa basterà registrarsi su www.asmazero.it o direttamente su https://register.gotowebinar.com/register/4093609740128868624
Milano, 5 Maggio 2020
90 minuti per rispondere ai dubbi che il Covid-19 scatena nei pazienti che soffrono di asma. Questo l’obiettivo di “Asma e Covid-19: a domanda, risposta”, il primo webinar interattivo sull’asma destinato ai pazienti, familiari e caregivers promosso da FederAsma e Allergie Odv con il contributo non condizionato di AstraZeneca. L’appuntamento virtuale, in programma martedì 12 maggio dalle ore 18.00 alle ore 19.30, offrirà a ben 3.000 persone la possibilità di approfondire aspetti di loro interesse e interagire con gli specialisti partecipanti tramite videochat. L’annuncio arriva oggi in quella che sarebbe dovuta essere la Giornata Mondiale dell’asma posticipata a causa dell’emergenza sanitaria globale.
Per partecipare all’iniziativa basterà registrarsi su www.asmazero.it o direttamente su https://register.gotowebinar.com/register/4093609740128868624
In un contesto di preoccupazione generale per la pandemia di COVID-19, sono numerose le incertezze che si impongono tra i pazienti che in Italia soffrono di asma. “Se sono un soggetto asmatico corro maggiormente il rischio di contrarre il Covid-19? Devo seguire regolarmente la terapia indicata dallo specialista o può essere rischioso? Posso recarmi dal medico per monitorare la mia condizione?”. Queste alcune delle domande che hanno portato FederAsma e Allergie Odv, la Federazione di riferimento in Italia, a lanciare il primo seminario interattivo mettendo a disposizione il know-how di due esperti di fama nazionale e internazionale: il Professor Massimo Galli – Direttore Malattie Infettive Ospedale Luigi Sacco di Milano – e il Dottor Claudio Micheletto – Direttore UOC Pneumologia, A.O.U.I. di Verona.
“Le persone con asma, già interessate da una malattia respiratoria cronica, temono l’esposizione al rischio di contrarre il virus – dichiara Laura Mastrorillo – Presidente FederAsma-. Dall’inizio della pandemia siamo stati inondati da numerosi quesiti da parte dei pazienti. Anche se a distanza, abbiamo sentito quindi il dovere di stare vicini, oggi più che mai, a quanti sono chiamati a convivere con questa patologia. Siamo ben consapevoli, infatti, dei timori e delle difficoltà che i soggetti asmatici vivono in questo periodo. Per questo abbiamo fortemente voluto offrire questa utile opportunità di confronto e di sapere scientifico con esperti autorevoli, così da far chiarezza su alcuni aspetti fondamentali nella gestione della malattia di fronte a questa emergenza”.
Difficoltà a respirare, tosse, senso di oppressione al torace. Sono questi i principali sintomi che accomunano apparentemente asma e Covid-19. Per i pazienti asmatici, infatti, può essere difficile distinguere la difficoltà a respirare (dispnea) tipica dall’asma da quella che si manifesta nei casi più gravi di SARS-CoV-2. A fare la differenza, nella gran parte dei casi, è però la presenza di febbre legata al nuovo virus.
A rassicurare i pazienti con asma potrebbero essere le ultime evidenze scientifiche che dimostrano come i soggetti asmatici corrano un rischio minore di contrarre l’infezione da Covid-19. Alla base potrebbe esserci il potere fortemente antinfiammatorio che la terapia per il controllo dell’asma esercita e che potrebbe svolgere un’azione protettiva nei confronti del nuovo virus.
Opportuno, in ogni caso, seguire le regole e le raccomandazioni indicate dalle Istituzioni: distanziare dagli altri di almeno 1 metro, limitare gli spostamenti, indossare la mascherina nei luoghi pubblici e al chiuso, lavare accuratamente e frequentemente le mani per almeno 40 secondi ed evitare di portarle alla bocca, naso e occhi sono tutte precauzioni doverose per contenere la curva del contagio.
L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie con riacutizzazioni ricorrenti dell’infiammazione e, quindi, dei sintomi. A consentire un controllo dell’asma sono l’aderenza alle terapie e le visite mediche regolari. Solo così, infatti, è possibile ridurre notevolmente il rischio di riacutizzazioni con conseguenti visite d’emergenza o ricoveri.
“Un’informazione corretta può aumentare la consapevolezza e contribuire a rassicurare il paziente, – ha concluso Il Dottor Claudio Micheletto – Direttore UOC Pneumologia, A.O.U.I. di Verona – evitando il diffondersi di paure spesso infondate che hanno fatto registrare un enorme calo di visite mediche negli ambulatori di pneumologia e allergologia. È fondamentale non affidarsi al ‘fai-da-te’ e consultare sempre il proprio specialista, anche telefonicamente o online, per qualsiasi dubbio o aggravamento della sintomatologia. Vietato, quindi, sospendere la terapia senza indicazioni ricevute dal medico. Un’interruzione incontrollata dei farmaci è molto più pericolosa, ancor di più per quelle forme di asma moderato-grave”.
AstraZeneca
Con 40 anni di esperienza nelle malattie respiratorie, la Ricerca di AstraZeneca è fortemente impegnata nel trasformare il paradigma di trattamento dell’asma e BPCO sviluppando farmaci inalatori in combinazione e farmaci biologici per soddisfare i bisogni clinici insoddisfatti di specifiche popolazioni di pazienti.
AstraZeneca Italia riconosce l’importanza delle Associazioni di Pazienti – con le quali condivide l’interesse comune per il benessere del cittadino – e crede nel valore della collaborazione, a sostegno delle loro attività e dei loro programmi, anche attraverso un confronto costruttivo tra i soggetti che interagiscono nel settore della salute.
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