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Dolore ai piedi: cos’è il Neuroma di Morton

Il Neuroma di Morton è una metatarsalgia. Colpisce statisticamente più le donne che gli uomini e si presenta con dei sintomi facilmente riconoscibili. Vediamo di cosa si tratta.

di Melania Sorbera

Per Neuroma di Morton si intende una metatarsalgia che colpisce il terzo nervo digitale comune, detto anche plantare, un nervo sensitivo, che innerva il terzo e quarto dito del piede, causando microtraumi cronici nel metatarso appunto. Meno frequentemente esistono neuromi negli altri spazi intermetatarsali.

Questo nervo si interseca anche con un ramo del nervo plantare laterale. Lo sviluppo della patologia fa seguito a microtraumi compressivi che, nel tempo, portano alla formazione di tessuto fibroso all’interno del nervo aumentandone le dimensioni. Passando fra le teste dei metatarsi il nervo, così ispessito, viene compresso e da qui il dolore.

Tra le cause di questi microtraumi vi è la conformazione del piede: alluce valgo, piede piatto o piede cavo. A queste cause anatomiche se ne associano altre che possono aggravare la malattia, ad esempio la conformazione delle calzature; l’aumento improvviso di peso; la pratica costante della corsa o della marcia che provoca continui micro-traumi ai piedi; una postura scorretta del piede; un trauma, come la frattura di un osso del piede o una distorsione, con conseguente gonfiore.

Questa patologia ha essenzialmente un problema di appoggio dell’avampiede.

Il dolore è il sintomo principale. È trafittivo, simile ad una lama sulla pelle, associato soprattutto all’esatto momento dell’appoggio del piede per terra, a volte si irradia verso le dita. Non è costante ma si presenta in situazioni di particolare affaticamento. Tuttavia può comparire anche con il piede a riposo. La patologia alterna momenti asintomatici a momenti in cui si presenta e dura per giorni.

La diagnosi deve essere fatta da un ortopedico chirurgo del piede e non da un ortopedico generico. Durante la visita, lo specialista riesce a capire se si tratta di Neuroma di Morton con un semplice test che si chiama “Segno di Mulder“. Il test consiste nello stringere con una mano il piede mentre con l’altra si fa pressione fra un metatarso e l’altro. In base alla reazione si può già esprimere una diagnosi. Quando vi è ancora qualche incertezza, si fa ricorso all’ecografia oppure a una risonanza magnetica dell’avampiede.

Le terapie per il Neuroma di Morton vanno da quelle conservative, alla chirurgia. Nel primo caso, si parla di infiltrazioni cortisoniche, dell’utilizzo di plantari, di laseterapia o terapia manuale. Tuttavia, se i sintomi esistono da più di 6 mesi, se le dimensioni del Neuroma superano i 4-5 mm e non si conosce bene la causa, è possibile che le terapie conservative non facciano effetto. Bisogna allora ricorrere alla chirurgia, con una tecnica mininvasiva.

Per mezzo di una piccola incisione cutanea longitudinale sulla pianta del piede, di circa 2 centimetri, il chirurgo isola e asporta il Neuroma. E’ un intervento che si fa in day hospital, non determina problemi né nella deambulazione, né nella funzionalità delle dita del piede.

La ripresa del paziente dura in tutto due settimane, non servono stampelle, né fisioterapia. Inoltre esiste un approccio intermedio, che spesso diventa una valida alternativa alla chirurgia tradizionale. Questo approccio si chiama alcolizzazione ecoguidata ed è una metodica infiltrativa proponibile per neuromi che misurano dai 4 ai 12 millimetri. La tecnica consiste in un’iniezione di un cocktail di alcool ed anestetico locale sotto guida ecografica. E’ un approccio ben tollerato e sicuro. 

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