Il disturbo bipolare è un disturbo dell’umore caratterizzato dall’alternanza di due stati dell’umore, uno eccessivamente alto, mania e l’altro eccessivamente basso, la depressione. Vediamolo in dettaglio.
DISTURBO BIPOLARE: COS’È
Secondo il DSM-5, il “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali”, nella categoria del disturbo bipolare rientrano diverse tipologie: il disturbo bipolare I, il disturbo bipolare II e la ciclotimia.
Lo studio ESEMeD, European Study on the Epidemiology of Mental Disorders, ha evidenziato che rappresenta la sesta causa di invalidità nelle persone tra i 15 e i 44 anni, oltre a costituire la causa più comune di disabilità. La prevalenza della patologia è stimata intorno all’1 – 1,5 %, equamente divisa nei due sessi.
Il DSM-5 definisce un episodio maniacale come un arco temporale di almeno 7 giorni nel quale il soggetto ha un tono dell’umore eccessivamente elevato, espanso, eccitato o irritabile e un conseguente aumento anormale ed eccessivo delle normali attività quotidiane.
SINTOMI
I sintomi sono:
• accelerazione del pensiero
• fuga di idee
• elevata autostima
• senso di grandiosità
• riduzione del bisogno di dormire
• logorrea
• aumento delle attività quotidiane
• agitazione psicomotoria
• conduzione di attività rischiose.
EPISODIO MANIACALE E IPOMANIACALE
La presenza di almeno 3 di questi sintomi consente di poter fare una diagnosi di episodio maniacale. Se la gravità dei sintomi è tale da richiedere il ricovero ospedaliero, il criterio dei 7 giorni non è più necessario.
L’episodio ipomaniacale si differenzia dall’episodio maniacale perché può durare almeno 4 giorni e le condizioni cliniche non rendono necessario un ricovero.
DISTURBO BIPOLARE DI TIPO 1
Per la diagnosi di disturbo bipolare di tipo I è sufficiente la presenza di almeno un episodio maniacale. In genere gli episodi maniacali sono preceduti e seguiti da episodi depressivi o da episodi ipomaniacali.
Durante gli episodi depressivi il soggetto si sente eccessivamente triste e perde interesse nelle proprie attività, pensa e agisce lentamente, può dormire più del solito, l’appetito e il peso possono aumentare o diminuire, e può essere sopraffatto dal senso di inutilità e di colpa. Potrebbe non essere in grado di concentrarsi o prendere decisioni.
DISTURBO BIPOLARE DI TIPO II
Per diagnosticare un disturbo bipolare di tipo II sono, invece, necessari almeno un episodio di depressione maggiore e almeno un episodio ipomaniacale.
Il disturbo depressivo maggiore deve durare almeno due settimane mentre l’episodio ipomaniacale almeno 4 giorni. La presenza anche solo di un episodio maniacale nel corso dell’intero arco di vita impedisce di formulare la diagnosi di disturbo bipolare II e definisce invece la diagnosi di disturbo bipolare I.
DISTURBO CICLOTICO
Il disturbo ciclotico, detto anche ciclotimia, è caratterizzato da frequenti alterazioni del tono dell’umore, per almeno due anni, che però non raggiungano l’intensità dei sintomi del disturbo bipolare II.
Il DSM-5 stabilisce che, per poter fare diagnosi di disturbo ciclotimico, è necessario che il soggetto, nel corso della sua vita, non abbia mai soddisfatto i criteri per l’episodio depressivo maggiore, per l’ipomania o per la mania.
CAUSE
La causa esatta del disturbo bipolare non è nota. Alcuni disturbi fisici e certi farmaci possono causarne i sintomi. L’ereditarietà è coinvolta in parte. Il disturbo, talvolta, insorge dopo un evento traumatico stressante.
TRATTAMENTO
Il trattamento medico dipende dalla tipologia del disturbo, può richiedere l’uso di farmaci, psicoterapia e supporto familiare.
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