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Dispareunia, dolore durante i rapporti sessuali: quali cause e quale terapia

La dispareunia è il dolore genitale femminile che si avverte durante il rapporto sessuale. Rappresenta una problematica ginecologica diffusa visto che colpisce circa il 12-20% delle donne in età fertile e circa il 40% delle donne in menopausa, con ripercussioni anche nella vita affettiva di chi ne soffre.

di Melania Sorbera

La dispareunia, può essere suddivisa in superficiale, profonda o mista. La prima forma si distingue dalla seconda, perché il dolore durante la penetrazione è localizzato come dice la parola stessa, a livello superficiale, nell’orifizio vaginale o nel primo tratto della vagina; la seconda si manifesta con dolore a seguito della penetrazione vaginale completa, interessa la zona vaginale profonda e lo scavo pelvico, cioè la sezione inferiore della cavità addomino-pelvica. Poi esiste la dispareunia mista, cioè quando si verificano entrambe le condizioni.

Ognuna di queste ha cause specifiche determinanti il quadro patologico della paziente. Un’altra distinzione che può essere effettuata è quella fra: dispareunia primaria, quando  il dolore si manifesta sin dall’inizio della vita sessuale della persona e dispareunia secondaria, quando il dolore insorge successivamente. Si può distinguere anche tra dispareunia generalizzata, quando è presente in modo continuativo e costante e dispareunia situazionale, quando è presente solo in alcune situazioni e con alcuni partner.

I sintomi, generici, validi per tutte le forme, che si associano a questa patologia sono: la secchezza vaginale e la poca lubrificazione; gli arrossamenti, il prurito o il gonfiore nella zona vulvo-vaginale; la presenza di sanguinamenti al di fuori del ciclo mestruale; l’irregolarità del ciclo mestruale; la presenza di lesioni vaginali; la presenza di perdite vaginali di cattivo odore e il dolore durante la minzione.

Le cause alla base della dispareunia possono essere varie, essere una manifestazione non solo di problemi fisici ma anche appartenere alla sfera psicologica. In quest’ultimo caso si parla di traumi, in ambito sessuale, come: violenze, abusi, educazione troppo rigida, ansia o stress da prestazione.

Nel caso di manifestazioni di origine organica, la dispareunia superficiale può essere determinata dalla presenza di vaginismo, da vulvodinia, ovvero un dolore cronico, in alcuni casi riferito come bruciore, all’area vulvare che persiste da più di 6 mesi; da patologie dermatologiche, fra cui, ad esempio, il lichen, una malattia infiammatoria autoimmune, caratterizzata da secchezza della pelle e presenza di aree ipercheratosiche biancastre.

La dispareunia profonda può essere, invece, provocata dall’endometriosi; da infezioni a livello genito-pelvico come, ad esempio, endometriti, da cistiti; da malattia infiammatoria pelvica, che consiste in un’infezione batterica dell’apparato genitale femminile; dalla sindrome aderenziale pelvica; da stipsi; da intolleranze o allergie alimentari; da utero retroverso; da fibromi uterini: detti anche miomi uterini o leiomiomi, sono tumori benigni, costituiti da tessuto muscolare e fibroso, che si vengono a formare nell’utero; dalla sindrome del colon irritabile; da infiammazioni intestinali o radicolopatie, cioè patologie a carico di 1 o più radici del midollo spinale.

 

Quale terapia?

La terapia prevede un approccio multimodale, basato su diverse strategie, ad esempio: l’utilizzo di farmaci antibiotici locali o sistemici per trattare un’infezione di origine batterica; antimicotici; antinfiammatori naturali a base di acido palmiletanolamide, miorilassanti, farmaci per il controllo del dolore di origine nervosa, probiotici intestinali, disinfettanti delle vie urinarie, da associare a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico; estrogeni in caso di atrofia vaginale; calmanti e miorilassanti per agire sulle contrazioni muscolari; antinfiammatori, anche in caso di allergie, nel momento in cui, seppur sospesa la sostanza che ha causato la reazione, i sintomi ad essa associati persistono. Per attenuare i sintomi durante i rapporti sessuali, i medici consigliano l’utilizzo di lubrificanti a base di acqua o di acido ialuronico.

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