Venerdì 4 e sabato 5 dicembre un congresso a distanza organizzato dalla Simdo, Società italiana metabolismo diabete obesità. Diversi specialisti, tra cui psichiatri, psicologi, antropologi, cardiologi e nutrizionisti, si interrogheranno su come le differenze di genere possano influenzare il percorso di cura nelle patologie croniche come il diabete
Palermo, 2 Dicembre 2020
Un confronto multidisciplinare sulle differenze di genere nelle patologie diabetiche con esperti da ogni parte d’Italia. È quanto prevede un convegno a distanza dal titolo “Le differenze di genere nella malattia diabetica”, in programma venerdì 4 e sabato 5 dicembre, organizzato dalla Simdo, Società italiana metabolismo diabete obesità.
Nel corso dell’incontro diversi specialisti, tra cui psichiatri, psicologi, antropologi, cardiologi, diabetologi, nefrologi, nutrizionisti e farmacologi, si interrogheranno su come le differenze di genere possano influenzare il percorso di cura nelle patologie croniche come il diabete, approfondendo anche tematiche legate ai trattamenti farmacologici e alla sessualità nell’uomo e nella donna. Le presentazioni verranno raccolte in atti del congresso editi dall’International Journal of Diabetology.
Responsabile scientifico del convegno è Giancarlo Tonolo, direttore della Struttura complessa di diabetologia dell’Azienda socio-sanitaria di Olbia. “Ancora oggi la medicina di genere non è affrontata come meriterebbe – spiega Tonolo – . Il ruolo del sesso-genere è fondamentale in medicina, ci sono differenze tra i sessi per quanto riguarda l’omeostasi del glucosio, le sindromi prediabetiche, il diabete tipo 1 e 2, le loro complicanze ed il loro trattamento. L’ulteriore caratterizzazione di queste differenze nella omeostasi del glucosio, potrebbe essere in grado di farci comprendere nuovi fattori che potrebbero essere fondamentali, sia per prevenire la disglicemia che per programmare trial clinici randomizzati, per la terapia del diabete e la prevenzione delle complicanze”.
“Questa conoscenza – prosegue il diabetologo – è di fondamentale importanza per poter indirizzare lo sviluppo di terapie mirate sulla differente risposta di sesso-genere ai farmaci. La maggiore conoscenza e consapevolezza che sottende a queste premesse, permette di orientarci verso la realizzazione di un percorso ottimale di medicina personalizzata, che va oltre i soli dati biologici, in quanto deve comprendere una visione più ampia in cui, anche il contesto socio-biografico ove la persona vive, ha un ruolo determinante”.
Durante il meeting verranno presentati anche lavori scientifici in pubblicazione sulla medicina di genere effettuati dal team di Giancarlo Tonolo. “Oramai, l’epigenetica ha ampiamente dimostrato, come l’esperienza presente e passata segna talvolta in maniera indelebile il nostro corpo. Pertanto – conclude Tonolo – per andare verso una medicina ‘gender oriented’ è necessario mettere insieme team multidisciplinari dove possono essere espresse le più varie competenze”.
Nella foto: Giancarlo Tonolo
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