Quasi 4 milioni gli italiani colpiti da Diabete 2 e un altro milione e mezzo non sa di averlo. Quali sono i rischi legati ad una diagnosi ritardata? Ne parliamo con Agostino Consoli, docente di Endocrinologia all’Università di Chieti-Pescara e presidente della SID, Società Italiana di Diabetologia.
QUANTO TEMPO SI PUÒ VIVERE CON IL DIABETE DI TIPO 2 SENZA SAPERLO?
Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia cronica caratterizzata da un elevato livello di zucchero nel sangue. Purtroppo, il diabete di tipo 2 è spesso asintomatico, il che significa che molte persone possono convivere con la malattia per anni senza accorgersene.
Secondo uno studio condotto dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK), molte persone possono convivere con il diabete di tipo 2 senza sapere di averlo per un periodo di 4-7 anni.
La diagnosi precoce del diabete è fondamentale per prevenire le complicanze che possono derivare dalla malattia. Le complicanze del diabete di tipo 2 possono includere danni ai nervi, problemi renali, problemi cardiaci e persino cecità.
COME SI PUÒ EVITARE DI CONVIVERE CON IL DIABETE DI TIPO 2 SENZA SAPERLO?
In primo luogo, è importante capire se si è predisposti al diabete. I fattori di rischio maggiori includono un’anamnesi familiare di diabete con parenti di primo grado, l’essere in sovrappeso, la vita molto sedentaria, il diabete gestazionale e il naturale invecchiamento dell’organismo.
Per questo motivo, è importante sottoporsi a controlli periodici misurando la glicemia, specialmente se si ha un fattore di rischio. La American Diabetes Association (ADA) raccomanda ai soggetti con un’età superiore ai 45 anni di effettuare il test per il diabete ogni tre anni. Inoltre, se si è sovrappeso o si ha un’anamnesi familiare di diabete, si dovrebbe sottoporsi a un controllo della glicemia ogni anno.
La diagnosi precoce del diabete di tipo 2 è fondamentale per prevenire le complicanze che possono derivare dalla malattia. Per evitare di convivere con il diabete senza sapere di averlo, è importante conoscere i fattori di rischio e sottoporsi a controlli periodici misurando la glicemia.
QUALI SONO I SINTOMI DEL DIABETE DI TIPO 2?
I sintomi possono manifestarsi in modo acuto o rimanere asintomatici per molto tempo. Tra i sintomi acuti, si annoverano la necessità di urinare frequentemente, la sete intensa, la secchezza della bocca, la vista annebbiata, la difficoltà di concentrazione, l’affaticamento continuo, l’aumento della fame e il calo di peso corporeo. Se si manifestano uno o più di questi sintomi, è importante consultare un medico per escludere la presenza di diabete.
QUALI SONO LE COMPLICANZE DEL DIABETE?
La glicemia alta a lungo termine può causare danni ai vasi sanguigni, sia quelli piccoli che quelli grandi. Le complicanze più frequenti sono a carico degli occhi, dei reni, del cuore, del cervello e degli arti inferiori. La retinopatia può causare la perdita della vista, la nefropatia può portare alla progressiva perdita della funzione renale, le malattie ischemiche del cuore possono causare infarti e l’ictus può provocare danni al cervello.
Inoltre può causare l’ulcera del piede, una lesione che può portare all’amputazione della gamba. È importante sottolineare che la maggior parte delle amputazioni riguarda i pazienti con diabete mellito.
COME PREVENIRE IL DIABETE MELLITO?
Esistono diversi fattori di rischio tra cui l’età avanzata, la predisposizione genetica, il sovrappeso, lo stile di vita sedentario e l’alimentazione sbilanciata. Per prevenire il diabete di tipo 2, è importante adottare uno stile di vita sano, che comprenda una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare. Inoltre, è consigliabile sottoporsi a controlli periodici per verificare la glicemia e l’emoglobina glicata nel sangue, soprattutto dopo i 45 anni o se si ha una storia familiare di diabete.
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