Il 31% delle ragazze di 13 anni dichiara di aver subito una o più volte atti di cyberbullismo e ben il 56% di avere amici che lo hanno subìto. Vediamo di cosa si tratta.
CYBERBULLISMO: ADOLESCENTI A RISCHIO SUI SOCIAL NETWORK
In base alla ricerca “Abitudini e stili di vita degli adolescenti” 2014, condotta dalla Società Italiana di Pediatria – in collaborazione con la Polizia di Stato e Facebook – gli adolescenti più a rischio di cyberbullismo sono risultati i frequentatori dei social network.
Tra quelli che hanno un profilo sui social network la percentuale di chi ha subìto atti di bullismo online sale dal 31 al 45%, quasi uno su due.
COS’È IL CYBERBULLISMO?
A darne una spiegazione puntuale, giuridica, interviene lo Stato con la legge 71 del 29 maggio 2017, secondo la quale il fenomeno è: «qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo».
INSULTI, PERSECUZIONI E MINACCE SUI SOCIAL
Sempre secondo questa indagine gli adolescenti hanno ricevuto insulti, persecuzioni e minacce sui “social” nel 39,4% dei casi, in chat nel 38,9% o tramite sms nel 29,8%; l’invio o la pubblicazione di foto o filmati privati è avvenuta nel 15% dei casi e la creazione di profili falsi su Facebook nel 12,1% dei casi. Eppure l’85% delle vittime non parla di questi episodi con gli adulti, né genitori, né insegnanti.
Dall’indagine è emerso come la maggior parte degli adolescenti preferisce «difendersi da sé», una minoranza ne parla con gli amici e i genitori, sempre una minoranza denuncia l’accaduto alla polizia postale. Proteggersi da soli però è impossibile.
IL GARANTE DELLA PRIVACY
Sempre secondo la legge del 2017 ciascun minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito del social una istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi in Rete.
Se entro 24 ore il gestore non avrà provveduto, l’interessato potrà rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.
CYBERBULLISMO E SCUOLA
I dirigenti scolastici che vengono a conoscenza di atti di cyberbullismo devono informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. I regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti.
Per i minori autori di atti di cyberbullismo, tra i 14 ed i 18 anni, inoltre, se non c’è querela o denuncia, scatta l’ammonimento: il questore convoca il minore insieme ai genitori.
IL TELEFONO AZZURRO
Nel caso in cui i minori abbiano bisogno di parlare di quello che è accaduto con qualcuno e vogliano farlo in forma anonima, possono trovare un valido aiuto presso il “Telefono Azzurro”, al numero 1.96.96, gratuito ed attivo tutti i giorni h24 oppure sulla chat accessibile dal sito, in determinati orari della giornata.
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