25 febbraio 2022
Hamamelis virginiana, comunemente detta Amamelide, è una pianta molto nota fin dall’antichità per le sue attività biologiche a livello cutaneo, spesso presente in prodotti per l’igiene intima come lenitivo e in prodotti cosmetici per curare infiammazioni cutanee.
Oggi, l’uso tradizionale dell’Amamelide come antinfiammatorio nelle malattie della pelle, in particolare acne e dermatite atopica, viene riconosciuto valido anche dalla scienza.
Particolarmente interessanti i risultati di uno studio italiano condotto dal gruppo di ricerca di Mario Dell’Agli, professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano e membro della Società Italiana di Farmacologia, in collaborazione con l’Istituto Ganassini di Milano.
«Abbiamo effettuato uno studio sull’estratto dalla corteccia dell’Amamelide, standardizzato e titolato nei principi attivi, che sono proantocianidine e amamelitannino – spiega Dell’Agli – allo scopo di validare l’uso tradizionale della pianta e chiarire il ruolo dell’amamelitannino. Ci siamo chiesti: l’amamelitannino può essere davvero responsabile delle attività biologiche dell’amamelide?»
Lo studio, eseguito in un modello in vitro di cheratinociti umani, cioè cellule della pelle, trattate in modo da ricreare le condizioni infiammatorie rispettivamente dell’acne e della dermatite atopica, ha evidenziato come, in realtà, l’efficacia dell’amamelitannino sia bassa nel caso dell’acne e leggermente più marcata nel caso della dermatite atopica, suggerendo che gli effetti antinfiammatori dell’estratto di amamelide sono solo in minima parte dovuti all’amamelitannino e che occorre ricercare il motivo dell’effetto antinfiammatorio in altri componenti.
«Stiamo già lavorando sullo studio di altre sostanze – commenta Dell’Agli – in particolare le proantocianidine e i risultati preliminari che stiamo ottenendo confermano la loro efficacia».
Alla luce di queste considerazioni, un consiglio per chi si appresta ad utilizzare l’amamelide per automedicazione: «È bene usare sempre prodotti noti, titolati e con indicazione dei principi attivi. Meglio preferire prodotti che contengono espressamente proantocianidine, dal momento che ora sappiamo essere più efficaci dell’amamelitannino».