Home » Cura della sordità: primo impianto cocleare al Giaccone di Palermo

È stato impiantato nei giorni scorsi dall’equipe di Otorinolaringoiatria del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo il primo impianto cocleare, in Sicilia occidentale, per curare i disturbi gravi dell’udito. Ne parliamo con il professore Salvatore Gallina, direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria e con il professore Francesco Martines, direttore unità operativa di Audiologia entrambi del Policlinico.


COS’È L’IMPIANTO COCLEARE?

L’impianto cocleare è un intervento chirurgico utilizzato per trattare la sordità profonda. E’ un dispositivo medico che sostituisce l’orecchio danneggiato in modo irreversibile, specialmente quando il danno è localizzato nell’orecchio interno.

È composto da una componente esterna, che include un microfono, e una componente interna, impiantata nell’osso temporale. Questa componente interna contiene elettrodi che seguono la forma della coclea, sostituendo le cellule neurosensoriali danneggiate e trasmettendo gli impulsi elettrici alle fibre nervose che inviano i segnali al cervello per l’elaborazione uditiva.

IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO CHIRURGICO PER L’IMPIANTO COCLEARE?

L’intervento chirurgico per l’impianto cocleare richiede competenza e esperienza da parte di un chirurgo specializzato. Dopo l’intervento, che di solito avviene in day hospital, il paziente viene monitorato per assicurarsi che l’impianto sia posizionato correttamente. Successivamente, inizia un programma riabilitativo progressivo che coinvolge più strutture, in questo caso del policlinico.

Questo programma comprende la regolazione dell’impianto, la percezione dei suoni e l’identificazione delle scariche elettriche come fonemi e parole significative. Inoltre, un logopedista può fornire un percorso riabilitativo linguistico per aiutare il paziente a riapprendere e sviluppare le competenze uditive.

COS’È LA SORVEGLIANZA AUDIOLOGICA?

La sorveglianza audiologica è un controllo periodico essenziale per i pazienti sottoposti all’impianto cocleare. Questo monitoraggio riguarda principalmente i neonati che non superano lo screening audiologico alla nascita e i bambini che, nonostante abbiano superato lo screening, possono trovarsi isolati rispetto ai loro coetanei durante la fase di scolarizzazione. La sorveglianza audiologica garantisce un’adeguata assistenza e supporto per il loro sviluppo uditivo.

ESISTE UNA CORRELAZIONE TRA UDITO E DECLINO COGNITIVO?

Negli ultimi anni, sono emersi dubbi tra educatori e pedagogisti riguardo alla capacità percettiva dei bambini affetti da problemi uditivi. La sorveglianza audiologica, che oggi coinvolge non solo i bambini, ma anche gli adulti con ipoacusia, è diventata ancora più importante alla luce della correlazione tra udito e declino cognitivo.

La perdita uditiva accentua il declino cognitivo, e questo collegamento è diventato evidente soprattutto durante il periodo in cui l’uso delle mascherine ha esacerbato i problemi uditivi, impedendo la percezione dei movimenti labiali e accelerando il declino cognitivo in molti soggetti.

CHI SONO I CANDIDATI DI UN IMPIANTO COCLEARE?

L’impianto cocleare rappresenta una soluzione per quei pazienti con danni irreversibili all’orecchio interno, in particolare alle cellule cocleari. Questi pazienti presentano una sordità profonda che rende inefficaci le protesi acustiche tradizionali, che amplificano semplicemente il suono ma richiedono ancora una certa funzionalità uditiva.

Può anche risolvere i problemi uditivi in quei casi in cui la perdita uditiva è l’unica causa dell’isolamento sociale e linguistico del bambino o dell’adulto. Tuttavia, l’esito può variare quando si verificano anche altre problematiche, come le ipoacusie post-meningite che possono causare danni cerebrali e cognitivi. In questi casi, l’indicazione all’impianto è obbligata per cercare di riadattare la persona ma i risultati possono essere variabili.

QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI ALL’IMPIANTO COCLEARE?

Le principali controindicazioni riguardano i casi in cui il danno uditivo si trova a monte del nervo acustico o a valle di esso. Se il danno si trova a monte, cioè nell’orecchio esterno o medio, ci sono altri approcci terapeutici da considerare. Inoltre, i disturbi di processamento uditivo, in cui il nervo acustico non funziona correttamente, rappresentano un’altra condizione rara in cui l’impianto cocleare potrebbe non essere indicato.

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  • […] L’Asp di Palermo ha attivato i trattamenti di ossigenoterapia iperbarica nelle isole di Lampedusa ed Ustica. Il nuovo servizio, assicurato dall’UOS Coordinamento Camere Iperbariche che afferisce alla UOC Terapia Intensiva di Partinico, è rivolto a chi è affetto da patologie croniche come osteomieliti, ulcere delle estremità (piede diabetico) o sordità improvvisa. […]

  • […] L’impianto cocleare, detto anche “orecchio bionico”, è un dispositivo medicale elettronico artificiale ad elevata tecnologia che permette il recupero dell’udito nei pazienti adulti o bambini nati o diventati sordi. Ha la finalità di sostituire la funzione della coclea ormai danneggiata irreparabilmente, fornendo al paziente la possibilità di comunicare normalmente. […]

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