Disturbi del comportamento alimentare nei minori. Facciamo chiarezza. Ecco i servizi di Asp Catania.
DISTURBI ALIMENTARI: DISTORSIONE DELLA REAZIONE CON IL NUTRIMENTO
I disturbi alimentari rappresentano una serie di condizioni complesse che coinvolgono una distorsione della relazione con il nutrimento. Solitamente associati alla sfera psicologica, questi disturbi possono manifestarsi in diverse forme e presentare caratteristiche uniche. In questo articolo, esploreremo la definizione generale dei disturbi alimentari, le loro caratteristiche distintive, i sintomi comuni e le opzioni terapeutiche disponibili.
COSA SONO I DISTURBI ALIMENTARI?
I disturbi alimentari sono condizioni mentali che influenzano negativamente l’equilibrio e la relazione con il cibo e la nutrizione. Mentre alcuni disturbi alimentari sono correlati a limitazioni o restrizioni nell’assunzione di cibo, è importante notare che non tutti i disturbi alimentari sono necessariamente legati al peso o all’assunzione calorica. In effetti, molti disturbi alimentari sono oggi denominati disturbi della nutrizione o dell’alimentazione, poiché il loro denominatore comune è una distorsione della relazione con il cibo e il nutrimento.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE E I SINTOMI DEI DISTURBI ALIMENTARI?
I disturbi alimentari possono manifestarsi in diverse forme, ma tutti condividono una distorsione della relazione con il nutrimento. Non sono solo una questione di aspetto fisico ma riflettono una complessa interazione tra fattori psicologici, sociali e biologici.
Spesso, i pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione mostrano comportamenti di controllo estremo sull’alimentazione, evitando determinati cibi o praticando eccessiva attività fisica per compensare. Questi comportamenti possono portare a complicazioni mediche, come disturbi epatici o renali legati all’assunzione eccessiva di proteine o integratori. Alcuni dei disturbi alimentari più comuni includono:
- Anoressia nervosa: caratterizzata dal rifiuto del cibo, dal dimagrimento e da un’idealizzazione ossessiva della magrezza. Le persone affette da anoressia possono avere una dismorfofobia, caratterizzato da una eccessiva preoccupazione per uno o più difetti corporei. Un disturbo che altera la percezione del proprio corpo, non riuscendo a riconoscere la propria magrezza;
- Bulimia nervosa: caratterizzata da episodi di eccessiva assunzione di cibo, abbuffate, seguiti da comportamenti compensatori, come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi o un’eccessiva attività fisica. Le persone affette da bulimia possono avere un peso apparentemente normale e possono nascondere i loro comportamenti alimentari;
- Disturbo da alimentazione incontrollata o binge eating disorder: caratterizzato da episodi ricorrenti di alimentazione eccessiva, senza un controllo volontario, anche in assenza di fame fisica. Le persone affette da questo disturbo spesso provano sensi di colpa e vergogna per i loro comportamenti alimentari, ma non si impegnano in comportamenti compensatori come il vomito o l’uso di lassativi.
CI SONO ALTRI DISTURBI LEGATI AL RAPPORTO CON IL CIBO?
Oltre a questi disturbi più conosciuti, esistono altre condizioni meno diffuse ma altrettanto significative, come:
- Disturbi dell’immagine corporea: caratterizzati da un’eccessiva preoccupazione per l’aspetto fisico e la forma del corpo, che può portare a comportamenti alimentari disfunzionali;
- Ortoressia: caratterizzata da un’ossessione per il cibo “puro” e “salutare”, con una limitazione estrema della dieta che può comportare carenze nutrizionali;
- Pica: caratterizzata dalla persistente e inappropriata assunzione di sostanze non alimentari, come terra, carta o capelli. I soggetti affetti da questo disturbo rigurgitano il cibo ripetutamente dopo aver mangiato, normalmente tutti i giorni. Possono non presentare nausea e non avere conati di vomito involontari. Il soggetto può rimasticare il cibo rigurgitato, quindi sputarlo o inghiottirlo di nuovo.
QUAL’ E’ LA TERAPIA PER I DISTURBI ALIMENTARI?
Richiedono un intervento terapeutico multidisciplinare per affrontare le componenti fisiche, psicologiche e nutrizionali della malattia. Il percorso di cura può includere:
- Interventi psicoterapeutici: come la terapia cognitivo-comportamentale, CBT e la terapia del comportamento dialettico, DBT, per affrontare i modelli di pensiero disfunzionali e sviluppare strategie di adattamento più sane;
- Supporto nutrizionale: attraverso il coinvolgimento di dietisti specializzati nel trattamento dei disturbi alimentari per sviluppare un piano alimentare equilibrato e sostenere la ripresa fisica;
- Terapia familiare: coinvolgendo la famiglia nelle sessioni terapeutiche per migliorare la comunicazione, fornire supporto emotivo e contribuire alla guarigione complessiva del paziente;
- Supporto farmacologico: in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci come parte del trattamento per affrontare sintomi specifici o condizioni psichiatriche associate.
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