Belluno, 1 Luglio 2019
Le tanto sognate ferie sono alle porte ed è quasi tutto pronto per partire, ma non giochiamoci la pelle in vacanza! Scegliere la crema solare corretta deve essere, secondo gli esperti, una scelta consapevole e sicura, che passa soprattutto dal saper leggere le etichette. Ma quali sono le informazioni che dobbiamo guardare, sempre, prima di acquistare un prodotto? Ecco i consigli di Laura Busata, Cosmetics R&D Senior Specialist di Unifarco – azienda fondata e formata da farmacisti che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up efficaci e sicuri:
-
Raggi UVB e SPF: non è un rebus! Quando parliamo di creme solari è importante tenere in considerazione l’SPF (Sun Protection Factor) ossia il fattore di protezione ai raggi UVB – i raggi principalmente responsabili di scottature ed eritemi che si fermano alla parte più superficiale della pelle. Più alto è il fattore di protezione, più la pelle è preservata, poiché maggiore è la quantità di raggi schermata. “Facciamo anche attenzione al concetto di protezione totale: non esiste! Attualmente infatti non è possibile formulare un prodotto solare che protegga la pelle al 100%”. Nessuna crema, neanche quelle che un tempo venivano chiamate a schermo totale proteggono al 100%. È opportuno quindi scegliere creme solari che contengano anche molecole anti-ossidanti in grado di combattere la formazione di radicali liberi causata dai raggi non filtrati, per una protezione più completa.
-
Raggi UVA: occhio al bollino! I raggi UVA sono i principali responsabili del foto-invecchiamento, poiché raggiungono gli strati più profondi della pelle, degradandone le strutture di sostegno (es. Collagene ed Elastina). È opportuno scegliere quelle creme che hanno il simbolo UVA racchiuso in un cerchio. Questo ci indica che il prodotto è testato secondo le linee guida COLIPA e contiene almeno 1/3 di filtri UVA rispetto ai filtri UVB.
-
Waterproof? Non per i solari! Quando parliamo di resistenza all’acqua per i solari, infatti, ci possono essere due diciture sulle etichette: water resistant e very water resistant, determinate direttamente da test in laboratorio. Se dopo 40 minuti (80 minuti in caso di dicitura “very water resistant”) di immersione in acqua, il fattore di protezione è maggiore o uguale al 50% di quello iniziale, il prodotto è water resistant. “Waterproof? È una leggenda metropolitana, un falso mito. Non esiste una crema che mantenga totalmente inalterate le proprie caratteristiche a contatto con l’acqua. Per cui terminato un bagno è consigliabile spalmare nuovamente la crema”.
-
Scelta dei filtri: #nofilter vale solo per le foto delle nostre vacanze! Se parliamo di filtri solari, infatti, meglio scegliere quelli broad-spectrum o ‘ad ampio spettro’: si tratta di filtri di ultima generazione, fotostabili e che quindi rimangono efficaci più a lungo.
-
Attenzione allo sfregamento dei tessuti! Il contatto con la sabbia o con il telo mare è certamente meno invasivo e decisivo rispetto all’acqua del mare o della piscina, ma – come testimonia uno studio di Unifarco in collaborazione con la società Merieux Nutrisciences – non è da trascurare soprattutto quando si parla di protezione dei più piccoli. Controllate che il prodotto sia provvisto della dicitura “resistente allo sfregamento”.
-
PAO (Period After Opening): si tratta di un numero che indica per quanti mesi puoi utilizzare un prodotto con sicurezza una volta aperto. Di solito le creme solari dovrebbero avere un periodo di 12 mesi; superato il tempo indicato, il prodotto non scade immediatamente ma potrebbe non avere più l’effetto di prima. Un solare non avrà più lo stesso fattore di protezione l’anno successivo perché, a livello chimico, i filtri perdono la loro efficacia nel tempo, soprattutto se l’estate precedente sono stati tenuti a lungo al sole. Importante, inoltre, non dimenticarsi di controllare l’odore, l’aspetto e la consistenza. “Aggiungerei un altro fattore: se si è avanzato del solare, vuol dire che non se n’è messo abbastanza! Basti pensare che quando viene testato l’SPF in laboratorio viene applicata una quantità di prodotto pari a 2g/cm2 di pelle: ciò vuole dire che, per avere lo stesso livello di protezione, bisognerebbe metterne una quantità pari”.
-
“Texture” ideale? Un’emulsione, latte o crema corposa hanno un effetto migliore rispetto ad un prodotto più light e leggero al tatto come uno spray. In questo secondo caso bisogna stare maggiormente attenti e applicare il prodotto più volte perché si crea uno strato più sottile di filtri sulla pelle e quindi si rischia di scottarsi più facilmente.
“Scegliere il solare più idoneo non è quindi facile perché i fattori da tenere in considerazione sono diversi e spesso le informazioni contenute in etichetta sono chiare solo agli “addetti ai lavori”. I consigli di un esperto, o del nostro farmacista di fiducia, si rivelano fondamentali nel guidare il consumatore finale verso prodotti sicuri ed efficaci, offrendo così la migliore consulenza possibile” ha concluso Busata.
Per ulteriori informazioni: www.unifarco.it
Unifarco
Nata nel 1982 ai piedi del Parco delle Dolomiti bellunesi (Santa Giustina), Unifarco è una Società per Azioni fondata e formata da farmacisti che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up efficaci, sicuri e a un giusto prezzo. Unifarco si rivolge esclusivamente al canale farmacia: attualmente fornisce oltre 4.800 farmacisti europei (di cui oltre 2.600 in Italia). È gestita dai 4 soci fondatori con 347 soci farmacisti. Ha attualmente oltre 390 dipendenti in azienda e 130 collaboratori sul territorio (formatori, informatori, agenti, beauty consultant, ecc).
In Italia, Unifarco è leader nella cosmesi, quarta nella nutraceutica e quarta nel maquillage, con crescite più significative nei diversi settori rispetto ai competitor (Fonte: NewLine ottobre 2018).
Nel 2018 il Gruppo Unifarco ha avuto un fatturato di oltre 90.000.000 di euro, con oltre il 12% rispetto al 2017.
Ha filiali in Germania e Spagna e reti di vendita sviluppate in Francia, Austria e Svizzera.
Aggiungi un commento