I consiglieri comunali appartenenti al movimento “Liberi e Solidali” di Agrigento e Porto Empedocle, scrivono duramente all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, al commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento Mario Zappia e ai sindaci Franco Miccichè e Calogero Martello.
“Amareggiati, ancora una volta, ci troviamo a gridare contro un sistema carente di assistenza sanitaria che proprio in questa pesante fase di ripresa della pandemia, non ci aspettavamo di riscontare.
Ad essere penalizzate, sono le centinaia e centinaia di persone che in questo momento oltre a vivere uno stato di salute non proprio ottimale, si sentono sconfortate e deluse. Sul piano della salvaguardia dei diritti dei cittadini, è inaccettabile ed inconcepibile.
Ad oggi riscontriamo che L’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) sta gestendo la quarta ondata del covid-19, che purtroppo vede numerosi casi di positività, che hanno colpito la provincia di Agrigento e non solo, in modo insufficiente ed inadeguato.
Molti cittadini si ritrovano a casa abbandonati, nonostante abbiano immediatamente attivato il l’iter burocratico che prevede la chiamata al proprio medico di base, e l’inserimento dei propri dati anagrafici nel portale ASP-REGISTRAZIONE COVID, dopo essersi accertati tramite tampone rapido della loro positività.
Purtroppo, però, oltre il danno la beffa, perché nessuna assistenza sanitaria in tempi brevi, raggiunge i malati di covid.
Viene meno la chiamata da parte dell’USCA (unità speciali di continuità assistenziali) per l’esecuzione del tampone molecolare. E questo sistema, mette in ginocchio cittadini a livello sanitario ed economico, causando diverse difficoltà, come: il prolungarsi dei giorni in quarantena, perché ai fini di legge l’ASP accerta la positività dall’esito del molecolare; la mancata attestazione dal momento in cui trascorsi diversi giorni il contagiato guarisce; l’accumulo di spazzatura depositato all’interno degli appartamenti. Per non parlare dei liberi professionisti che non possono svolgere la propria attività per intere settimane. Il tutto a causa della chiamata dell’USCA che registra inaccettabili ritardi. Quasi inestinte il numero verde a disposizione degli utenti, perché nessuno risponde.
Inoltre la mancanza del servizio dei tamponi molecolari a domicilio, provoca uno spostamento del soggetto positivo, che deve recarsi autonomamente presso il drive-in con i conseguenti rischi di contaminazione. Soprattutto se il soggetto debba utilizzare mezzi pubblici.
Anche per quanto riguarda le competenze comunali, si registrano notevoli carenze. Soprattutto nella gestione dello smaltimento dei rifiuti covid. Inoltre è indispensabile che i sindaci nella qualità di capi della sanità dei propri comuni, intervengano per sollecitare all’asp e tutte le strutture preposte alla gestione dell’emergenza covid ad una maggiore solerzia e tempestività del loro operato. Non è da trascurare infatti il dato che la quasi totale assenza di tracciamento e di assistenza durate il decorso dell’infezione virale possa diventare un moltiplicatore della diffusione del virus”.
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