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Covid-19, Varese: chiusa la Medicina ad Alta Intensità dell’Ospedale di Circolo

Il personale della MAI 1 con il monitor per la telemetria
Soddisfatto il Prof. Dentali: "Nessun contagio tra medici e specializzandi"

Varese, 16 Maggio 2020

A regime erano 170 posti letto. Tutti dedicati ai pazienti con Covid-19, suddivisi in tre reparti di Medicina ad Alta Intensità e due aree di osservazione. 

Un’idea del Direttore Sanitario, Lorenzo Maffioli, affidata alla responsabilità del Prof. Francesco Dentali e ad un team di medici, infermieri e OSS messo insieme in pochi giorni, reclutando volontari molto motivati dai vari reparti.

Esperimento riuscito: la MAI varesina ha accolto e curato centinaia di pazienti, grazie ad una gestione dei posti letto molto dinamica.

A fine aprile, il primo traguardo: chiusa la MAI 2, 56 posti letto che non hanno più dovuto accogliere pazienti colpiti dal Covid-19.

Oggi un risultato ancora più importante: a chiudere questo pomeriggi è anche la MAI 1 del quinto piano: 58 posti letto finalmente liberi. Qui, in particolare, erano stati accolti i pazienti più critici tra quelli della MAI, molti dei quali bisognosi di ventilazione con casco. Sempre qui, hanno offerto il loro supporto Tommy e gli altri robottini, mentre in altre stanze sono stati utilizzati sistemi di telemetria particolarmente innovativi, preziosa eredità di questa triste emergenza.

All’Ospedale di Circolo resta attivo ora l’Hub Covid, un reparto di oltre 50 posti letto destinato a restare aperto per accogliere i pazienti colpiti da questa malattia ancora troppo poco conosciuta provenienti da varese e non solo. 

La soddisfazione con cui abbiamo trasferito a Cuasso l’ultimo paziente, guarito ma in attesa di negativizzarsi, è qualcosa che non si può descrivere. – commenta il Prof. DentaliE’ come issare la bandiera sulla vetta appena conquistata. La stanchezza accumulata in questi mesi senza orari non la sentiamo oggi, c’è posto solo per il sollievo e l’orgoglio di avercela fatta senza che nemmeno uno tra medici e specializzandi si sia infettato!“.

“La nostra Azienda ha saputo fronteggiare fieramente questo nemico subdolo grazie ad un gioco di squadra straordinario, che ha coinvolto sette ospedali. – sottolinea il Direttore generale dell’ASST dei Sette Laghi Gianni BonelliUn ruolo decisivo lo ha svolto la nostra MAI, un reparto ipertrofico che, nonostante queste dimensioni, ha saputo smarcarsi come il migliore dei playmaker con agilità ed efficacia nell’azione. Oggi è una bella giornata per il nostro Ospedale, ma non dobbiamo ancora abbassare la guardia, mentre ci prepariamo ad entrare nel vivo della nostra fase 2“.

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