Home » Covid-19: scoperto il meccanismo che blocca il sistema immunitario

Il Covid-19 induce un blocco dell’immunità agendo sul sistema degli interferoni. Questo il risultato di un importante lavoro di ricerca condotta dall’Unità di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Giaccone di Palermo. Ne parliamo con gli autori della ricerca, Manlio Tolomeo responsabile dell’unità AIDS e sindromi correlate all’interno di Malattie Infettive e Antonio Cascio, direttore di Malattie Infettive, entrambi del Policlinico.


COS’È IL SISTEMA IMMUNITARIO?

Il sistema immunitario è composto da due parti principali: il sistema immunitario innato e il sistema immunitario acquisito. Il sistema immunitario innato è la prima linea di difesa del nostro corpo contro i patogeni come i virus.

Riconosce i patogeni e li attacca in modo non specifico. Il sistema immunitario acquisito, invece, è specifico per ogni patogeno e viene attivato dopo l’infezione. Il sistema immunitario acquisito produce anticorpi specifici per combattere il patogeno e crea una memoria immunitaria, in modo che il corpo possa difendersi più efficacemente in futuro.

IN CHE MODO IL COVID-19 ATTACCA IL SISTEMA IMMUNITARIO?

In un importante lavoro di ricerca pubblicato sull’International Journal of Molecular, si è scoperto come il virus del COVID-19 blocca il nostro sistema immunitario e impedisce la produzione adeguata di anticorpi. Il virus del COVID-19 contiene una proteasi 3CL che blocca il sistema degli interferoni, che rappresentano il sistema più importante nella difesa contro i virus.

Questa proteasi degrada un importante trasmettitore di informazione del sistema degli interferoni chiamato STAT1 e degrada una proteina chiamata Retinoide Acido Inducibile-I (IRF1) che è fondamentale nella attivazione della produzione dei peptidi antivirali. In questo modo, il virus blocca il sistema degli interferoni e impedisce al sistema immunitario di rispondere in modo adeguato all’infezione, impedendo la produzione di anticorpi.

IN CHE MODO IL SISTEMA IMMUNITARIO DIFENDE IL NOSTRO CORPO?

Non sempre il virus blocca completamente il sistema immunitario. In alcuni casi, il sistema immunitario riesce a difendersi e produrre anticorpi, nonostante il blocco causato dalla proteasi del virus. Esiste anche un’altra via di difesa del sistema immunitario che utilizza altre proteine antivirali come il Defensina e Il-6. Inoltre, alcuni soggetti hanno un sistema immunitario più attivo e resistente, come quelli che hanno un sistema interferone start 1 attivo, il più potente del tempo.

QUALI SONO I FARMACI PER CONTRASTARE L’AZIONE DEL VIRUS?

La scoperta dell’azione della proteasi del virus ha portato allo sviluppo di farmaci che possono bloccare la sua azione. Il farmaco più conosciuto è il Paxlovid, che inibisce l’azione della proteasi e attiva il sistema immunitario. L’efficacia degli anticorpi monoclonali che sono stati studiati per la variante originale ancestrale potrebbe essere limitata contro le varianti attuali del virus. Inoltre, il blocco dello STAT1, una proteina coinvolta nella regolazione della risposta immunitaria, potrebbe inibire la memoria immunitaria e causare una diminuzione dell’efficacia del sistema immunitario contro il virus.

QUALE POTREBBE ESSERE LA TERAPIA IN FUTURO?

Per contrastare l’effetto delle terapie contro la memoria immunitaria, gli scienziati stanno studiando altre soluzioni, proprio quest’ultima è un aspetto cruciale nella lotta contro il COVID-19 e potrebbe avere un ruolo importante nello sviluppo di terapie efficaci contro il virus. Tuttavia, l’evoluzione del virus e la capacità di mutare rapidamente potrebbero limitare l’efficacia delle terapie esistenti e richiedere la continua ricerca di nuove terapie. Anche i vaccini hanno un ruolo importante nel potenziamento della memoria immunitaria.

Con una stimolazione adeguata, i vaccini possono aiutare a produrre anticorpi e cellule della memoria per riconoscere e attaccare il virus in futuro. Tuttavia, ci sono studi che suggeriscono che l’immunità da vaccino potrebbe durare meno tempo rispetto all’immunità naturale.

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