Covid-19. Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni relativi al periodo tra il 3 e il 9 aprile 2023. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.
REPORT COVID-19: IL COMMENTO DEL PROF. GIOVANNI REZZA
“Questa settimana si osserva un leggero aumento nel numero di nuovi casi di Covid-19 nel nostro Paese e il tasso di incidenza si fissa a 37 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda invece l’Rt notiamo una tendenza alla diminuzione, siamo a 0,97, quindi al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è rispettivamente al 4,2% e allo 0,8%, quindi c’è una tendenza al lieve aumento per quanto l’occupazione dei posti di area medica con una sostanziale stabilità per quanto riguarda invece la Terapia Intensiva. Quindi, pur con qualche piccola fluttuazione, la situazione al momento del tutto sotto controllo“.
Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.
Punti chiave:
• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 03 aprile – 09 aprile 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 7–13 aprile 2023* sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2023.
* In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19 (link bollettino) si specifica che nella settimana 7 -13 aprile 2023 si registrano:
− 21.779 nuovi casi positivi con una variazione di +8,5% rispetto alla settimana precedente (n: 20.075)
− 129 deceduti con una variazione di -25,4% rispetto alla settimana precedente (n: 173)
− 316.436 tamponi con una variazione di -18,6% rispetto alla settimana precedente (n: 388.766)
− Tasso di positività del 6,9% con una variazione di +1,7% rispetto alla settimana precedente (5,2%)
• Incidenza sostanzialmente stabile: I dati del flusso ISS nel periodo 3/4/2023-9/4/2023 mostrano una incidenza in lieve diminuzione (32 casi per 100.000 abitanti) rispetto alla settimana precedente (34 casi per 100.000 abitanti nel periodo 27/3/2023-2/4/2023). Trend in leggero aumento invece nel dato più recente censito dal Ministero della Salute (37 casi per 100.000 abitanti nel periodo 7/4–13/4/2023 vs 34 casi per 100.000 abitanti nel periodo 31/3–6/4/2023).
• La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 77 casi per 100.000 abitanti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in lieve diminuzione o stabile in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, in aumento rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).
• Nel periodo 22 marzo – 4 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,90-1,03), in lieve diminuzione rispetto al periodo precedente e al di sotto della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anche in lieve diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,91 (0,86-0,97) al 04/04/2023 vs Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28/03/2023. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
• Stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa allo 0,9% (85/9.057) il giorno 11/04/2023, rispetto all’1,0% (87/9.136) il giorno 04/04/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione passando da 87 (04/04/2023) a 85 (11/04/2023), con una diminuzione relativa del 2,3%. È sostanzialmente stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (13 aprile 2023) che era pari a 0,8% vs 0,9% al 6 aprile 2023.
• Sostanzialmente stabile il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 3,9% (2.487/63.295) il giorno 11/04/2023, rispetto al 3,9% (2.479/63.425) il giorno 04/04/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.479 (4/4/2023) a 2.487 (11/04/2023), con un aumento relativo dello 0,3%. È invece in lieve aumento il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (13 aprile 2023) che è pari al 4,2% vs 3,8% al 6 aprile 2023.
• Una Regione risulta non valutabile, e di conseguenza equiparata a rischio alto, ai sensi del DM del 30 aprile 2020. Quattro Regioni/PPAA sono a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Undici sono a rischio moderato, di cui quattro a causa di molteplici allerte di resilienza, e cinque sono classificate a rischio basso. Diciannove Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Otto Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
• L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è sostanzialmente stabile rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. È complessivamente basso l’impatto sugli ospedali, con un tasso di occupazione dei posti letto sostanzialmente stabile sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.
• Si ribadisce l’opportunità, in particolare per le persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave in seguito all’infezione da SARS-CoV-2, di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.
• L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali come gli anziani e i gruppi di popolazione più fragili, rappresentano strumenti importanti per mitigare l’impatto clinico dell’epidemia.
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