Home » Covid-19, report: “Ricoveri stabili. 3 regioni a rischio alto”
Covid-19. Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni relativi al periodo tra il 27 marzo e il 2 aprile 2023. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

REPORT COVID-19: IL COMMENTO DEL PROF. GIOVANNI REZZA

Questa settimana osserviamo un’ulteriore lieve diminuzione del numero di nuovi casi di Covid-19 nel nostro Paese e il tasso di incidenza si fissa a 34 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda l’Rt notiamo una sostanziale stabilità, intorno a 1, quindi proprio al limite della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è rispettivamente al 3,8% e allo 0,9%, quindi siamo di fronte ad una sostanziale stabilizzazione e, anzi, ad un’ulteriore decongestione per quanto riguarda l’area medica. Quindi la situazione appare del tutto sotto controllo e stabile rispetto alla scorsa settimana“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 27 marzo – 02 aprile 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 31 marzo – 06 aprile 2023* sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione nella terza decade di marzo 2023.

*In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19 (link bollettino) si specifica che nella settimana 31 marzo – 6 aprile 2023 si registrano:
20.075 nuovi casi positivi con una variazione di -8,3% rispetto alla settimana precedente (n: 21.883)
173 deceduti con una variazione di +10,9% rispetto alla settimana precedente (n: 156)
388.766 tamponi con una variazione di -12,2% rispetto alla settimana precedente (n: 442.819)
Tasso di positività del 5,2% con una variazione di +0,3% rispetto alla settimana precedente (4,9%)


Incidenza in lieve diminuzione: I dati del flusso ISS nel periodo 27/3/2023-4/4/2023 mostrano una incidenza in lieve diminuzione (34 casi per 100.000 abitanti) rispetto alla settimana precedente (37 casi per 100.000 abitanti nel periodo 20/3/2023-26/3/2023). Un trend analogo si osserva anche nel dato più recente censito dal Ministero della Salute (34 casi per 100.000 abitanti nel periodo 31/3–6/4/2023 vs 37 casi per 100.000 abitanti nel periodo 24/3–30/3/2023).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 68 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in lieve diminuzione o stabile in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 54 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).

Nel periodo 15 – 28 marzo 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,00 (range 0,93-1,08), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente e coincidente con la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in lieve diminuzione e appena sotto la soglia epidemica: Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28/03/2023 vs Rt=1,01 (0,96-1,06) al 21/03/2023. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Sostanzialmente stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa all’1,0% (87/9.136) il giorno 04/04/2023, rispetto all’1,1% (99/9.143) il giorno 28/3/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione passando da 99 (28/03/2023) a 87 (04/04/2023), con una diminuzione relativa del 12,1%. È sostanzialmente stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (6 aprile 2023) che era pari a 0,9% vs 0,8% al 30 marzo 2023.

Sostanzialmente stabile il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 3,9% (2.479/63.425) il giorno 04/04/2023, rispetto al 4,0% (2.548/63.435) il giorno 28/3/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 2.548 (28/03/2023) a 2.479 (4/4/2023), con una diminuzione relativa del 2,7%. Sostanzialmente stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (6 aprile 2023) che è pari al 3,8% vs 4,0% al 30 marzo 2023.

Una Regione risulta non valutabile, e di conseguenza equiparata a rischio alto, ai sensi del DM del 30 aprile 2020. Tre Regioni/PPAA sono a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Otto sono a rischio moderato, di cui tre a causa di molteplici allerte di resilienza, e nove sono classificate a rischio basso. Quattordici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Sei Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in lieve diminuzione rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. È complessivamente basso l’impatto sugli ospedali, con un tasso di occupazione dei posti letto sostanzialmente stabile sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.

Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia. Si sottolinea l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili, anche considerando la progressiva riduzione dell’effetto protettivo contro l’infezione per SARS-CoV-2 con il passare del tempo, sia dall’infezione pregressa che dalla vaccinazione.

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