Home » Covid-19, report: “Nuovi casi in lieve aumento, ma situazione stabile”
Covid-19. Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni, a cura della Cabina di Regia, relativi al periodo tra il 26 dicembre 2022 e l’1 gennaio 2023. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Questa settimana si osserva un leggero aumento dell’incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e l’incidenza si fissa a 231 casi per 100.000 abitanti. L’Rt invece mostra una tendenza alla completa stabilizzazione, siamo a 0,83, quindi ben al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è rispettivamente al 12,1% e al 3,2%, quindi notiamo un’ulteriore flessione dell’occupazione dei posti di area medica, mentre si osserva una stabilizzazione sostanziale dell’occupazione delle Terapie Intensive. Quindi pur con qualche ondulazione si osserva una stabilizzazione della situazione“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 26 dicembre 2022–01 gennaio 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 30 dicembre 2022–05 gennaio 2023 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione nella terza decade di dicembre 2022.

Incidenza in leggero aumento: I dati del flusso ISS nel periodo 26/12/2022-1/1/2023 evidenziano una incidenza in lieve aumento e pari a 220 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 210 per 100.000 abitanti nel periodo 19/12/2022-25/12/2022. Anche nel periodo più recente censito dai dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute l’incidenza è in leggero aumento (231 nel periodo 30/12/2022-05/01/2023 vs 207 nel periodo 23/12/2022-29/12/2022).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 351 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Aumenta l’incidenza nelle fasce di età 20-49 e 70-79, mentre scende nel resto delle fasce. L’età mediana alla diagnosi è di 57 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).

Nel periodo 14 dicembre–27 dicembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,77-0,99), stabile rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, sebbene in lieve aumento, rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,90 (0,86-0,94) al 27/12/2022 vs Rt=0,87 (0,84-0,90) al 20/12/2022. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa al 3,5% (319/9.176) il giorno 03/01/2023, rispetto al 3,6% (334/9.174) il giorno 27/12/2022. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione passando da 334 (27/12/2022) a 319 (03/01/2023), con una diminuzione relativa del 4,5%. È stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (05 gennaio 2023) che era pari a 3,2% vs 3,2% al 29 dicembre 2022.

In lieve diminuzione il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 12,6% (8.039/63.769) il giorno 03/01/2023, rispetto al 13,1% (8.319/63.742) il giorno 27/12/2022. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 8.319 (27/12/2022) a 8.039 (03/01/2023) con una diminuzione relativa del 3,4%. In diminuzione anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (5 gennaio 2023) che era pari al 12,1% vs 13,0% al 29 dicembre 2022.

3 Regioni sono classificate a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020, tutte per molteplici allerte di resilienza; dodici sono a rischio moderato e sei classificate a rischio basso. Diciassette Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Sette Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

Nella settimana di monitoraggio in corso il trend dell’incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in lieve aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. Rimane contenuto l’impatto sugli ospedali con tassi di occupazione dei posti letto in diminuzione nelle aree mediche e stabile nelle terapie intensive.

Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia. Si sottolinea l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili, anche considerando la progressiva riduzione dell’effetto protettivo contro l’infezione per SARSCoV-2 con il passare del tempo, sia per l’infezione pregressa che per la vaccinazione.

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