Home » Covid-19, report monitoraggio Regioni: “L’epidemia in Italia è in rapido peggioramento”

Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità il risultato del monitoraggio degli indicatori per la Fase 2 relativi alla settimana tra il 26 ottobre e il 1 novembre 2020.

Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute. 


Roma, 9 Novembre 2020

La situazione epidemiologica per quanto riguarda Covid-19 continua a peggiorare  nel nostro Paese e si registra un Rt di circa 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100.000 abitanti e quasi tutte le regioni italiane sono pesantemente colpite. Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri notiamo una tendenza all’aumento e soprattutto c’è un incremento per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva. Questa situazione giustifica l’adozione di interventi più restrittivi soprattutto nelle regioni più colpite e naturalmente necessita dell’adozione di comportamenti prudenti da parte di tutti i cittadini“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.

 

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 26 ottobre – 01 novembre 2020. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima parte di ottobre.

Si conferma che l’epidemia in Italia è in rapido peggioramento sull’intero territorio nazionale. La maggior parte del territorio è compatibile con uno scenario di tipo 3 ma il numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 è in aumento. Si conferma pertanto una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con criticità in numerose Regioni/PA italiane.

Nella settimana di monitoraggio, tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.

Questa settimana si osserva un ulteriore forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg a 523,74 per 100,000 abitanti nel periodo 19/10/2020-01/11/2020 (vs 279,72 per 100,000 abitanti nel periodo 12/10-25/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 (periodo 12/10-25/10) a 129.238 (periodo 19/10-01/11). L’aumento di casi è diffuso in tutto il Paese, con tutte le Regioni/PPAA che riportano un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso MdS).

Nel periodo 15 – 28 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,72 (95%CI: 1,45 – 1,83). Si riscontrano valori medi di Rt superiori a 1,5 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane e superiori a uno in tutte Regioni/PA. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Si segnala che sono state riportate molteplici allerte relative alla resilienza dei servizi sanitari territoriali in 9 Regioni/PPAA.

1.  Si osserva complessivamente una criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi rapportati al sistema di sorveglianza su dati aggregati coordinati dal Ministero della Salute) sia per completezza. Questo, ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati dalle Regioni/PA per la settimana 26 ottobre – 1 novembre che al momento è il dato consolidato più recente disponibile. Di per sé, questo costituisce una ulteriore prova della generale criticità di resilienza diffusa su tutto il territorio nazionale e dovuta alla gravità della situazione epidemiologica. Come conseguenza questo può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.

2. Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento di contatti (19,5%), e si conferma la percentuale ormai rilevante dei casi identificati per la comparsa di sintomi (35,1%). Si conferma stabile (27,4%) anche la percentuale dei casi che è stata rilevata attraverso attività di screening. É ormai non trascurabile (18,0%) la percentuale dei casi per cui non è stato riportato il motivo dell’accertamento diagnostico.

3. Continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana vs 49.511 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/PA.

 

Conclusioni:

La situazione descritta in questa relazione evidenzia forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA.

L’aumento ulteriore dell’incidenza è coerente con l’aumento dell’Rt nazionale che attualmente si mantiene al di sopra di 1,7 nel suo valore medio e abbastanza stabile (a 1.45) nel sul intervallo di confidenza minore, indicando un progressivo avvicinamento allo scenario 4. Si conferma una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con criticità ormai evidenti in tutte le Regioni/PA.

Con la rapida crescita dell’incidenza è sempre più frequente l’impossibilità di tenere traccia di tutte le catene di trasmissione e il rapido aumento del carico sui servizi assistenziali con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri sia in area critica che non critica che caratterizza questa fase epidemica.

Si conferma che è necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.

Per le Regioni/PA classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive, sono previste specifiche misure in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.

Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto, si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, in raccordo con il Ministero della Salute.

Si invitano le Regioni/PA a realizzare una continua analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, in raccordo con il Ministero della Salute.

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