Home » Covid-19, report monitoraggio regioni: “Incidenza elevata ma in diminuzione. Quarta dose protegge da malattia grave”
Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni, a cura della Cabina di Regia, relativi alla settimana tra l’11 e il 17 luglio 2022. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Roma, 22 luglio 2022

Anche questa settimana si osserva una tendenza alla diminuzione del taso di incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese, l’incidenza scende di nuovo al di sotto di 1.000 casi per 100.000 abitanti, per la precisione stiamo intorno a 977 per 100.000. Per quanto riguarda l’Rt, anche, notiamo una tendenza alla flessione, anche se lieve, l’Rt è ancora a 1,23, quindi è al di sopra dell’unità, che rappresenta un po’ la soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è, rispettivamente, al 17,1 e al 4,1%, quì in questo caso notiamo, invece, ancora una lieve tendenza all’aumento anche se, soprattutto per quanto riguarda la Terapia Intensiva, stiamo ben al di sotto della soglia critica. Data la velocità di circolazione virale, è ancora relativamente elevata, è bene mantenere dei comportamenti ispirati alla prudenza ma, soprattutto, ricordiamo l’importanza di effettuare la quarta dose di vaccino che protegge dalla malattia grave. Questa dose di vaccino, che è la seconda dose booster, va somministrata alle persone di età superiore ai 60 anni e a tutte le persone fragili“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 11–17 luglio 2022 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 15-21 luglio 2022 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati nella settimana 11–17 luglio 2022, hanno contratto l’infezione all’inizio di luglio 2022.

Inizia a diminuire l’incidenza: I dati del flusso ISS nel periodo 11/07/2022-17/07/2022 evidenziano una incidenza in lieve diminuzione e pari a 1.054 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 1.089 per 100.000 abitanti nel periodo 04/07/2022-10/07/2022). Un trend in diminuzione si osserva anche nel periodo più recente censito nei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (977 casi per 100.000 abitanti nel periodo 15/7/2022-21/7/2022 vs 1.158 casi per 100.000 abitanti nel periodo 8/7/2022-14/7/2022).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 60-69 anni con un’incidenza pari a 1.206 casi per 100.000 abitanti, stabile rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa si rileva nella fascia di età 0-9 anni con un’incidenza di 744 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Nel periodo 29 giugno – 12 luglio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,16-1,33), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, ma oltre la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e a cavallo della soglia epidemica: Rt=1 (0,98-1,02) al 12/07/2022 vs Rt=1,15 (1,12-1,17) al 05/07/2022. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Aumenta il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 che si situa al 4,5% (413/9.203) il giorno 19/07/2022, rispetto al 4,1% (375/9.208) il giorno 12/07/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva aumenta, passando da 375 (12/07/2022) a 413 (19/07/2022), con un aumento relativo del 10%.

Aumenta il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 17,1% (10.975 /64.158) il giorno 19/07/2022, rispetto al 15,1% (9.724 /64.236) il giorno 12/07/2022. Il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato a 10.975 (19/07/2022) da 9.724 (12/07/2022) con un aumento relativo di circa il 13%.

Tre Regioni/PA sono classificate a rischio basso. Quattordici Regioni/PPAA sono classificate a rischio moderato ai
sensi del DM del 30 aprile 2020 (cinque di queste ad alta probabilità di progressione), mentre 3 Regioni/PPAA sono
classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’ISS.

Dodici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Quattro Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (40,5% vs 39%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 50%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.

Si inizia ad osservare una transizione della attuale fase epidemica. L’incidenza è molto elevata ma in diminuzione con una analoga riduzione della velocità di trasmissione. Persiste un lento aumento nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva.

In questa fase si ribadisce la necessità di continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive
previste/raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia.

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