I dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, relativi alla settimana tra il 24 e il 30 gennaio 2022, presentati dal Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.
Roma, 4 febbraio 2022
“Tende ancora a scendere l’incidenza di Covid-19 nel nostro Paese e si fissa intorno a 1362 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda l’Rt notiamo anche una tendenza alla flessione e siamo ormai a 0,93, quindi ben al di sotto dell’unità. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è, rispettivamente, al 29,5 e al 14,8%, quindi c’è una tendenza, anche se ancora lieve, alla decongestione delle strutture sanitarie. I dati epidemiologici ci mostrano una situazione che sembrerebbe di segnare una fase nuova dell’epidemia ma, siccome i numeri sono ancora molto elevati, è bene continuare a mantenere dei comportamenti ispirati alla prudenza e completare il ciclo vaccinale con una dose di richiamo“.
Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.
Punti chiave:
• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 24 gennaio – 30 gennaio 2022. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda decade del 2022.
• Si osserva una lieve diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.416 per 100.000 abitanti (24/01/2022-30/01/2022) vs 1.661 per 100.000 abitanti (17/1/2022-23/1/2022), dati flusso ISS. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (1.362 per 100.000 abitanti nel periodo 28/01/2022-03/02/2022 vs 1.823 per 100.000 abitanti nel periodo 21/01/2022-27/01/2022, dati flusso dati aggregati Ministero della Salute). La valutazione degli indicatori basati sul flusso ISS, tra cui l’incidenza settimanale, è resa meno affidabile a causa del forte ritardo di notifica di 7 Regioni/PPAA, in particolare si segnala un disallineamento con il flusso dei dati aggregati (Ministero della Salute) superiore al 60% per 3 Regioni/PPAA nella settimana di monitoraggio (si veda Tabella 3 Appendice).
• La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 0-9 anni con un’incidenza pari a 2.860 per 100.000 abitanti, subito seguita dalla fascia d’età 10-19 dove si registra un’incidenza pari a 2.317 per 100.00 abitanti, entrambe però in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva nelle fasce di età 70-79 e 80-89 dove si registra, rispettivamente, un’incidenza pari a 570 per 100.000 abitanti e 565 per 100.000 abitanti.
• Nel periodo 12 gennaio 2022 – 25 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 – 0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,89 (0,88-0,9) al 25/01/2022 vs Rt=0,96 (0,94-0,99) al 18/01/2022. Si sottolinea però che diverse Regioni/PPAA hanno segnalato problemi nell’inserimento dei dati del flusso individuale ed in particolare nella segnalazione della presenza di sintomi in tutti i casi diagnosticati. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
• Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 continua a diminuire arrivando al 16,0% (1.549/9.680), al giorno 01/02/2022, rispetto al 17,5% (1.691/9.668), al giorno 25/01/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 1.691 (25/01/2022) a 1.549 (01/02/2022), con un decremento relativo dell’8,4%.
• Il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale è anch’esso in leggera diminuzione; è pari al 30,4% (19.873/65.418). Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 20.037 (25/01/2022) a 19.873 (01/02/2022) con un decremento relativo dello 0,8%. L’elevato tasso di occupazione continua ad imporre una revisione organizzativa delle prestazioni assistenziali erogate a favore dei pazienti COVID-19.
• Tre Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto, secondo il DM del 30 aprile 2020, a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; 3 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, una Regione/PA è ad alta probabilità di progressione a rischio Alto secondo il DM del 30 aprile 2020. Le restanti 15 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso.
• 10 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione/PA riporta molteplici allerte di resilienza.
• Diminuisce il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (553.860 vs 652.401 della settimana precedente).
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% vs 18% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 38%) ed anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 45%).
• L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento, pari al 17%.
• L’epidemia, pur mostrando segnali di inversione, rimane in una fase delicata con un forte impatto sui servizi territoriali ed assistenziali. È comunque necessario continuare con il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto ed evitando, in particolare, situazioni di assembramento.
• Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.
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