Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità il risultato del monitoraggio degli indicatori per la Fase 2 relativi alla settimana tra il 22 e il 28 marzo 2021.
Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.
Roma, 2 Aprile 2021
“Questa settimana migliora leggermente la situazione epidemiologica in Italia, l’Rt scende di poco al di sotto dell’unità, stiamo intorno a 0,98, ed anche l’incidenza vede una lieve diminuzione, stiamo a 233 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti, però è sempre elevata perché è vicina alla soglia dei 250 per 100.000. È elevato purtroppo il carico sulle strutture sanitarie, il tasso di occupazione dei posti di Terapia Intensiva è intorno al 41%, quindi ben al di sopra della soglia critica del 30%, ed anche in area medica stiamo a un tasso di occupazione del 44%, quindi superiore alla soglia critica del 40%. Data la frequenza di riscontro di varianti, come la variante inglese che ormai è predominante nel nostro paese, anche quella brasiliana che sta attorno al 4% ma è particolarmente diffusa in alcune aree dell’italia centrale, è bene continuare a mantenere dei comportamenti prudenti, rispettare quelle che sono le regole stabilite dall’autorità sanitaria ed è particolarmente importante in questo momento accelerare la campagna vaccinale“.
Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.
Punti chiave:
• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 22-28 marzo 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima metà di marzo.
• Per la seconda settimana consecutiva l’incidenza diminuisce leggermente rispetto alla settimana precedente (232.74 per 100.000 abitanti (22/03/2021-28/03/2021) vs 240,3 per 100.000 abitanti (15/03/2021-21/03/2021), dati flusso ISS. L’incidenza, comunque, resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
• Nel periodo 10 – 23 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,98 (range 0,87– 1,11), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e appena sotto l’uno. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
• Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso. Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
• Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (14 Regioni/PPAA vs 12 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (41% vs 39% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 (23/03/2021) a 3.716 (30/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23/03/2021) a 29.231 (30/03/2021).
• Undici Regioni/PPAA hanno riportato allerte di resilienza. Quattro di queste (Calabria, Emilia-Romagna, Puglia e Veneto) riportano molteplici allerte di resilienza.
• In diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (49.186 vs 53.837 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (34,4% vs 33,8% la scorsa settimana). È, invece, in diminuzione il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41,5% vs 42,2%). Infine, il 24,1% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.
Conclusioni:
• L’incidenza ancora troppo elevata ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri non consentono una riduzione delle attuali misure di restrizione.
• Nel periodo 10 – 23 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,98 (range 0,87–1,11), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
• Si ribadisce, anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità.
• È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
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