Home » Covid-19, report monitoraggio regioni: “Contagi ancora in calo. Completare il ciclo vaccinale”
I dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, relativi alla settimana tra il 7 e il 13 febbraio 2022, presentati dal Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Roma, 18 febbraio 2022

Continua a diminuire l’incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e si assesta intorno a 672 casi per 100.000 abitanti, quindi sempre piuttosto elevata ma chiaramente in miglioramento, così come diminuisce anche l’indice di trasmissibilità, ovvero l’Rt che scende a 0,77, quindi siamo ben al di sotto dell’unità. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è, rispettivamente, al 22,2 e al 10,4%, quindi c’è una tendenza graduale ma continua alla diminuzione della congestione delle strutture ospedaliere. La situazione epidemiologica è quindi in deciso miglioramento, ma i numeri rimangono piuttosto elevati e questo significa che bisogna continuare a mantenere dei comportamenti ispirati alla prudenza, in modo particolare all’utilizzare la mascherina in ambienti chiusi in caso di assembramento e allo stesso tempo completare il ciclo vaccinale“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 7– 13 febbraio 2022. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda metà di gennaio 2022.

Continua la discesa dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 704 per 100.000 abitanti (7/2/2022 – 13/2/2022) vs 988 per 100.000 abitanti (31/1/2022 – 6/2/2022), dati flusso ISS. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (672 per 100.000 abitanti nel periodo 11/02/2022-17/02/2022 vs 962 per 100.000 abitanti nel periodo 4/02/2022-10/02/2022), dati flusso dati aggregati Ministero della Salute). La valutazione degli indicatori basati sul flusso ISS, tra cui l’incidenza settimanale, è resa meno affidabile a causa del forte ritardo di notifica di 4 Regioni/PPAA, in particolare si segnala un disallineamento con il flusso dei dati aggregati (Ministero della Salute) superiore al 60% per una Regione e la mancata comunicazione dei casi al flusso ISS da parte della PA di Bolzano nella settimana di monitoraggio (si veda Tabella 3 Appendice).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è ancora la fascia d’età 0-9 anni con un’incidenza pari a 1.388 per 100.000 abitanti, subito seguita dalla fascia d’età 10-19 dove si registra un’incidenza pari a 1.117 per 100.000 abitanti, entrambe però in continua diminuzione rispetto alle settimane precedenti. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva ancora nelle fasce di età 70-79 e 80-89 con un’incidenza di 335 e di 363 casi per 100.000 abitanti, anch’esse in diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Nel periodo 26 gennaio 2022 – 8 febbraio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,77 (range 0,72 – 0,88), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,79 (0,78-0,81) al 8/2/2022 vs Rt=0,86 (0,85-0,88) al 1/2/2022. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 continua a diminuire arrivando all’11,6%, al giorno 15/02/2022, rispetto al 14,2%, al giorno 08/02/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 1.376 (08/02/2022) a 1.119 (15/02/2022), con un decremento relativo del 18,7%.

Il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale è anch’esso in leggera diminuzione; è pari al 23,8%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 18.337 (08/02/2022) a 15.602 (15/2/2022) con un decremento relativo del 14,9%.

Due Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto, secondo il DM del 30 aprile 2020, a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; cinque Regioni sono classificate a rischio Moderato. Le restanti 14 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso.

12 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Due Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% vs 18% la scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31% vs 33%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (52% vs 48%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.

L’epidemia conferma un trend in decrescita, pur rimanendo in una fase delicata. È comunque necessario continuare con il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia.

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