Home » Covid-19: il ruolo del medico di medicina generale.

Qual è stato il ruolo dei medici di medicina generale nella prima fase della pandemia? Quali sono i consigli e le raccomandazioni per le persone in isolamento domiciliare e per i familiari che li assistono? Come bisognerà affrontare la fase 2 per evitare che i contagi tornino a salire? Ne parliamo con Claudio Cricelli, medico internista e Presidente SIMG – Società Italiana di Medicina Generale.


QUALI SONO I CONSIGLI DEL MEDICO DI FAMIGLIA PER GESTIRE IL COVID-19?

Il medico di famiglia è un professionista sanitario che conosce bene la storia medica della tua famiglia e può fornire consigli personalizzati sulla gestione dell’isolamento. Inoltre, può aiutare a gestire i sintomi legati al Covid-19 e a identificare eventuali complicanze.

Il farmaco suggerito dal Ministero della Salute per chi presenta sintomi leggeri come febbre, malessere, dolori articolari o muscolari rimane il paracetamolo. Si stima che chi è ricoverato in ospedale può metterci dalle 2 alle 8 settimane per riprendersi, con la stanchezza cronica che stenta ad andare via. Chi ha sintomi lievi guarisce invece in modo abbastanza rapido.

COVID-19 E IL RUOLO DEL MEDICO: QUALI SONO I CONSIGLI PER GESTIRE UN PAZIENTE MALATO DI COVID-19 A CASA?

L’isolamento può essere difficile ma è uno dei rimedi per non diffondere il virus ad altre persone. E poi occorre seguire la terapia prescritta dal medico. Per non lasciarsi abbattere occorre:

  • mantenere una routine quotidiana, la stabilità e la normalità nella vita;
  • mantenere un sano equilibrio di attività fisica e mentale;
  • fare attenzione alla dieta;
  • mantenere un contatto virtuale con amici.

COVID-19 E IL RUOLO DEL MEDICO: IN CHE MODO I MEDICI DI FAMIGLIA HANNO CONDOTTO LA LORO BATTAGLIA CONTRO IL COVID-19?

I medici di famiglia non si sono arresi. Hanno cominciato ad osservare attentamente la casistica di Covid-19, rintracciando le vie del contagio attraverso i contatti nelle comunità, nelle famiglie e nei posti di lavoro. Hanno utilizzato armamentari terapeutici in maniera empirica, come la clorochina e alcuni antibiotici, e si sono inventati un monitoraggio tempestivo attraverso strumenti semplici come il saturimetro.

L’obiettivo principale dei medici di famiglia era mettere in sicurezza la popolazione, soprattutto i più anziani e fragili, che erano i più a rischio di complicazioni e di morte. Hanno continuato a dedicarsi ai loro pazienti per telefono, mantenendo gli ambulatori aperti solo per le emergenze. Purtroppo, più di metà dei medici colpiti da Covid-19 e deceduti erano medici di famiglia.

COME È STATA LA GESTIONE NELLA FASE SUCCESSIVA ALL’EMERGENZA SANITARIA?

Nella fase successiva, l’organizzazione del lavoro e dell’assistenza è stata rivista per far fronte alla quotidianità. Sono state create unità speciali di continuità assistenziale, composte da giovani medici in formazione o della guardia medica, che sono stati inviati nelle case dei pazienti sospetti o malati, con le protezioni adeguate.

Oggi, grazie alla tenacia e alla dedizione dei medici di famiglia, l’Italia sta andando verso una normalizzazione dell’intervento e della presa in carico della medicina generale.

Sono stati fatti passi avanti nella terapia del Covid-19, ma l’importanza della medicina preventiva e della continuità assistenziale non può essere sottovalutata. Il lavoro dei medici di famiglia è stato fondamentale per la sopravvivenza di molti pazienti durante l’emergenza Covid-19.

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