Uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma identifica le caratteristiche immunologiche dei pazienti che meglio reagiscono all’infezione da SARS-CoV-2: i bambini. Ne parliamo con Paolo Palma, responsabile di Immunologia Clinica e Vaccinologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e autore dello studio.
QUAL’È LA RELAZIONE IMMUNITARIA TRA I BAMBINI E L’INFEZIONE DA COVID-19?
Uno studio condotto in collaborazione con diversi istituti, tra cui lo Zooprofilattico delle Venezie e l’Università di Padova, ha identificato i meccanismi immunologici, alla base di un controllo più rapido del virus, in un gruppo di bambini di età compresa tra 1 e 15 anni.
Il coordinatore dello studio ha rivelato che questi bambini presentano una risposta cellulare più rapida rispetto ad altri gruppi di popolazione analizzati, il che consente loro di produrre anticorpi neutralizzanti in tempi molto rapidi e quindi di controllare il virus già a una settimana dall’infezione acuta. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Cell Reports” dopo un lungo processo di revisione.
BAMBINI E COVID-19: IN CHE MODO LO STUDIO HA IDENTIFICATO IL COVID-19 NEI BAMBINI?
Il team dell’Università di Padova, guidato dalla prof.ssa De Rossi, ha sviluppato una tecnologia che consente di quantificare il numero di copie virali all’interno di un tampone. Ciò ha permesso di identificare una correlazione tra il numero di copie virali e la capacità infettiva di un individuo, aprendo la possibilità alla personalizzazione delle misure di restrizione e di gestione dei pazienti in base al numero di copie virali che essi presentano.
Questo studio rappresenta uno dei primi in cui è stata identificata una tecnologia di quantificazione delle copie virali e si pone come punto di partenza per futuri sviluppi nella gestione del virus. Inoltre, la scoperta dei meccanismi immunologici alla base del controllo del virus nei bambini potrebbe portare a nuove strategie di prevenzione e cura della patologia.
BAMBINI E COVID-19: COME SI VALUTANO LA SIEROLOGIA E IL TITOLO ANTICORPALE DOPO UN VACCINO?
Dopo l’infezione la risposta cellulare assume un ruolo cruciale. Ci sono evidenze, non solo nel gruppo di pediatri dell’ospedale Bambino Gesù che si concentra sui bambini ma anche in altri gruppi di studio sugli adulti, soprattutto il gruppo degli americani dell’Istituto della California, che dimostrano come questa risposta cellulare permanga a prescindere dal numero di anticorpi presenti nel corpo.
Anche se il titolo anticorpale potrebbe essere ridotto o addirittura assente in alcuni individui, la risposta cellulare a livello periferico è molto importante perché si presuppone che queste cellule siano in grado di reagire laddove vengano rimesse in contatto con il virus, producendo una risposta molto rapidamente sia cellulare che anticorpale.
Questa tipologia di esami può essere applicata anche ai bambini oltre che agli adulti e ci permette di studiare meglio un individuo e la sua risposta all’infezione e alla vaccinazione.
COME VARIANO LA RISPOSTA IMMUNITARIA ANTICORPALE E QUELLA CELLULARE?
La risposta immunitaria anticorpale varia nel corso del tempo, mentre la risposta cellulare è più stabile nel tempo. I dati ad oggi ci dicono che la presenza di questa risposta cellulare è identificabile fino a 10 mesi, sia per quanto riguarda le cellule B che per quanto riguarda le cellule T.
Nonostante sia una conoscenza limitata nel tempo, perché stiamo trattando queste informazioni solo adesso e quindi non possiamo avere un follow-up di anni, i dati americani ci dicono che la presenza di questa risposta cellulare è identificabile fino a 10 mesi sia per quanto riguarda le cellule B che per quanto riguarda le cellule T.
A COSA SERVE VALUTARE LA SIEROLOGIA E IL TITOLO ANTICORPALE NEI BAMBINI?
Valutare la sierologia e il titolo anticorpale nei bambini e negli adulti è molto importante per comprendere la risposta del nostro sistema immunitario all’infezione. Per il nostro gruppo, che si dedica da qualche anno all’idea della personalizzazione della vaccinazione, questo aspetto è molto importante.
Collaboriamo con vari istituti internazionali e con un gruppo di ricercatori americani provenienti da diverse parti del mondo nel tentativo proprio di arrivare alla possibilità di disegnare un calendario di intervento vaccinale a misura di individuo considerando quelle che sono le patologie del soggetto e le caratteristiche cliniche e generali.
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