I pazienti oncologici in età pediatrica durante l’emergenza COVID-19. Difficoltà e strategie nei reparti specializzati. Ne parliamo con Giovanna Russo, direttore oncoematologia pediatrica, policlinico di Catania.
QUAL’È STATO L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SUI REPARTI ONCOLOGICI PEDIATRICI?
Durante i mesi di emergenza sanitaria, i reparti oncologici pediatrici hanno dovuto affrontare sfide straordinarie. L’intera popolazione generale si sia unita nell’affrontare la pandemia, ma per i pazienti oncologici pediatrici le difficoltà sono state amplificate.
Molte famiglie hanno vissuto un senso di isolamento e di preoccupazione ancora più intenso. Tuttavia, grazie all’Associazione Italiana di Oncologia Pediatrica (AIOP) e alla collaborazione con il Ministero della Salute, i servizi ospedalieri sono stati organizzati per garantire il controllo e l’assistenza adeguata a questi pazienti.
COVID 19 E PAZIENTI ONCOLOGICI PEDIATRICI: UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE PER AFFRONTARE LA PANDEMIA
Il Policlinico di Catania, come importante centro di riferimento in Sicilia, ha dovuto adattarsi alle nuove esigenze imposte dalla pandemia. I medici hanno richiesto un supporto istituzionale solido per affrontare le sfide organizzative.
Sono state introdotte misure di sicurezza rigorose, come la necessità di effettuare tamponi e la gestione degli appuntamenti per evitare assembramenti. Gli orari sono stati ampliati per ridurre i tempi di attesa e sono stati introdotti nuovi canali di comunicazione telefonica per seguire i pazienti da remoto.
L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE CON LE FAMIGLIE
La comunicazione con le famiglie è sempre stata fondamentale nei reparti oncologici pediatrici. Durante la pandemia, questa comunicazione è stata particolarmente complessa a causa delle restrizioni e delle modalità di contatto limitate.
Sono state attivate nuove modalità di comunicazione tramite WhatsApp e altri mezzi, ma ha riconosciuto che non possono sostituire completamente l’incontro faccia a faccia. Nonostante le difficoltà, il supporto psicologico è stato garantito grazie al lavoro costante delle psicologhe presenti nel reparto.
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