I test di laboratorio sono un pilastro fondamentale nel contrasto al Covid-19. Oggi è allo studio diversi un tampone di terza generazione per testare la positività al Sars-Cov-2, di cosa si tratta? Che differenze ci sono tra i diversi tamponi? Ne parliamo con Pietro Miraglia, vicepresidente Ordine nazionale dei biologi.
TAMPONI COVID: QUANTE TIPOLOGIE DI TAMPONI ESISTONO?
Esistono tre tipologie di tamponi principali: il tampone rapido, il tampone antigenico e il tampone molecolare. Il tampone rapido è il più diffuso e viene utilizzato per una rapida individuazione del virus. Il tampone antigenico è composto da una parte fluorescente ed è considerato più preciso. Il tampone molecolare è il più preciso in assoluto.
TAMPONI COVID: QUAL’È IL PROBLEMA PRINCIPALE LEGATO AI TAMPONI?
Il problema principale dei tamponi riguarda l’esecuzione stessa del test. Se il tampone viene eseguito correttamente, non ci sono problemi. L’estrazione del virus richiede una grossa quantità di materiale, ma i tamponi antigenici recenti riescono ad estrarre dal 90% al 95% del virus.
Voglio sottolineare che i tamponi antigenici hanno dimostrato di essere efficaci e possono essere una valida opzione per monitorare la situazione.
TAMPONI COVID: COME DEVE ESSERE ESEGUITO?
Molte volte i tamponi vengono eseguiti in modo errato, soprattutto quando vengono effettuati nelle strade o sulle macchine. È importante seguire una procedura corretta: deve essere inserito nel naso per almeno 8 centimetri in linea retta e mantenuto per 10-15 secondi per estrarre adeguatamente il campione.
Chi esegue il test deve fare attenzione a prelevare solo la mucosa nasale. Purtroppo, questi tamponi sono venduti anche in farmacia, ma spesso vengono eseguiti in modo errato. È fondamentale che venga fornita una corretta formazione sull’esecuzione dei tamponi.
MIGLIORAMENTI NEL SISTEMA DI CONVENZIONE PER I TAMPONI MOLECOLARI
L’assessore alla salute ha riconosciuto l’importanza di ottimizzare e semplificare il processo di esecuzione dei tamponi molecolari. Sono state adottate misure per aumentare la capacità di test e ridurre i tempi di attesa, con strutture che sono in grado di processare fino a 500-1000 tamponi al giorno.
Questi miglioramenti sono essenziali per accelerare la diagnosi e contenere la diffusione del virus.
L’IMPORTANZA DEI TEST SIEROLOGICI NEL MONITORAGGIO DELL’INFEZIONE
I test sierologici, che rilevano gli anticorpi nel sangue, rivestono un ruolo significativo nella valutazione dell’infezione e nella risposta immunitaria.
Essi possono essere eseguiti in diversi momenti, come durante l’infezione, al sospetto di infezione, dopo la vaccinazione o per valutare la durata dell’immunità. Questi test forniscono una panoramica più ampia della diffusione del virus e della risposta immunitaria nel tempo.
CONSIDERAZIONI SULLA DURATA DELL’IMMUNITÀ
Un aspetto ancora oggetto di studio riguarda la durata dell’immunità dopo l’infezione o la vaccinazione. Inizialmente, si pensava che gli anticorpi potessero persistere per circa 6-10 mesi. Tuttavia, nuove scoperte hanno rivelato una maggiore complessità nella risposta immunitaria.
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