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Coronavirus presente negli alimenti e confezioni del supermercato

Secondo una ricerca britannica, il SARS-CoV-2 può rimanere anche giorni su alimenti freschi e confezioni presenti al supermercato, ma basta questo per essere infettati? Vediamo in dettaglio.

di Melania Sorbera

Secondo un’indagine sperimentale della Food Standards Agency britannica riportata online su BBC Health, il Coronavirus sopravvive per giorni su: bottiglie, lattine, cartoni e altri tipi di involucro presenti nei supermercati.

I ricercatori hanno inoculato alimenti, confezioni, articoli che possono essere mangiati senza cucinarli e che alcuni consumatori erroneamente consumano senza lavare, come ad esempio la frutta, allo scopo di rilevarne i risultati. Si è visto che nella maggior parte dei prodotti alimentari testati si è registrato un “calo significativo” dei livelli di virus nelle prime 24 ore dopo la contaminazione ma in alcuni casi le tracce sono rimaste per circa una settimana.

Nel rapporto d’indagine si legge “per un agente altamente infettivo come il Sars-Cov-2, che può essere trasmesso toccando superfici contaminate e poi il viso, questi risultati sono estremamente degni di nota“.

 

LA PERSISTENZA DEL CORONAVIRUS SULLE SUPERFICI

Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) in relazione al possibile ruolo degli alimenti nella trasmissione del Sars-CoV-2  all’uomo, se da un lato “le evidenze scientifiche mostrano che i coronavirus possono persistere nell’ambiente e su diversi tipi di superfici che potrebbero essere a contatto con cibi. La ricerca ha dimostrato la persistenza sull’acciaio fino a sette giorni e su plastica e vetro fino a quattro giorni. Sono state studiate anche altre superfici, ad esempio rame, alluminio, carta, cartone, legno e gomma“.

Dall’altro i coronavirus sono inattivati da alcuni agenti biocidi, per esempio dall’uso di etanolo, tra il 62 e il 71%,  dal perossido di idrogeno allo 0,5% e dall’ipoclorito di sodio allo 0,1%.

Non è necessario, dunque, che gli acquirenti prendano ulteriori precauzioni quando maneggiano gli alimenti, se non quella di lavarsi le mani prima di prepararli e mangiarli, e di sciacquare i prodotti freschi per rimuovere eventuali contaminazioni in superficie. Attualmente, infatti, non ci sono prove di trasmissione del  SARS-CoV-2 tramite confezioni alimentari o altri materiali.

Conferma data anche dall’Istituto Federale tedesco preposto alla valutazione del rischio trasmissione del virus, che considera poco probabile che il Sars-CoV-2 possa diffondersi attraverso il contatto con superfici su cui è presente, toccando ad esempio una confezione di alimenti, la tastiera di un bancomat o il tornello della metropolitana.

Questo passaggio, invece, è ritenuto possibile nei contatti interpersonali, ad esempio dalla mano di un soggetto positivo alla mano di un soggetto sano, in quanto il virus ha maggiori probabilità di sopravvivenza.

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