Roma, 22 Aprile 2020
Nell’ambito delle iniziative predisposte dai Carabinieri dei NAS per fronteggiare potenziali illeciti durante l’attuale emergenza sanitaria connessa, una particolare attenzione è stata dedicata ai controlli sulla regolarità delle attività distributive di dispositivi medici e di destinazione d’uso sanitario. Le verifiche hanno interessato anche i flussi commerciali di importazione, al fine di intercettare articoli e presidi medici introdotti irregolarmente sul territorio nazionale e privi delle caratteristiche di sicurezza, anche approfittando della elevata richiesta di mercato.
Solo nel corso delle ultime ore, i NAS hanno operato numerosi interventi, individuando e sequestrando 302 mila mascherine di varie categorie, dalle semplici antipolvere, a quelle chirurgiche fino ai dispositivi di protezione individuale (come FFP2 / 3), risultate irregolari, prive delle caratteristiche dichiarate da produttori e venditori e oggetto di importazione con modalità non consentite. Nelle citate operazioni, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 2 titolari di esercizi produttivi e commerciali ed ulteriori 18 sono stati sanzionati amministrativamente per complessivi 30 mila euro. I dispostivi facciali, se posti in commercio, avrebbero determinato un indebito profitto economico di 410 mila euro.
Tra gli interventi:
I Carabinieri del NAS di Cremona hanno eseguito accertamenti presso due depositi logistici di un’azienda bresciana dedita alla distribuzione di prodotti farmaceutici e sanitari, individuando e sequestrando complessivamente 280.000 mascherine protettive, interamente importate dalla Repubblica Popolare Cinese, il cui valore commerciale ammonta 355 mila euro. Nello specifico, presso un deposito di Cremona, sono stati vincolate 116.600 “mascherine tre veli” e 1.180 “mascherine FFP2 KN95”, immesse nel circuito commerciale in assenza di indicazioni al consumatore in lingua italiana e delle indicazioni d’uso e di sicurezza, mentre, nell’estensione delle verifiche in un analogo deposito di Brescia, sono state bloccate ulteriori 133.000 “mascherine tre veli” e 28.500 “mascherine modello FFP2 KN95” per analoghe violazioni.
Il NAS di Parma ha sequestrato 12.300 mascherine di tipo chirurgico, commercializzate con etichettatura non conforme, rinvenute presso un negozio di articoli per la casa e un deposito della collegata ditta fornitrice, operanti in provincia di Reggio Emilia.
Il NAS di Livorno ha eseguito, nei confronti di due fornitori di farmacie, il sequestro di 6.500 mascherine protettive di varia fattura con etichettatura non conforme.
Il NAS di Udine ha bloccato 1.200 mascherine di protezione individuale di categoria filtrante FFP2 e FFP3 riportanti una marcatura CE non conforme. Il sequestro dei dispositivi, eseguito presso un magazzino logistico di distribuzione del pordenonese, ha un controvalore di circa 10.000 euro.
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