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La prevenzione oncologica non si ferma ma continua con la prevenzione terziaria. Ne parliamo con Luca Falzone, ricercatore della LILT, Lega Italiana Lotta contro i Tumori di Catania.


DOVE IL PROGETTO “LA CURA DELLA PERSONA GUARITA DAL CANCRO E A COSA SERVE?

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ha creato un importante progetto chiamato “La Cura della Persona Guarita dal Cancro”. Il progetto è stato promosso dalla sede centrale di Roma ed è stato abbracciato da diverse associazioni provinciali in tutta Italia.

Nasce da una forte esigenza sul territorio nazionale, ossia fornire percorsi assistenziali di qualità ai pazienti oncologici definiti “lungo sopravviventi” o “cancer survivor”. Questi pazienti sono coloro che hanno ricevuto una diagnosi di tumore da oltre cinque anni e che hanno risposto positivamente alle terapie farmacologiche o chirurgiche, indicando una guarigione dalla patologia.

Tuttavia, è importante considerare con cautela la definizione di “guarigione dal tumore” poiché i tumori sono malattie complesse e a lungo termine. Nonostante ciò, dopo cinque anni di cure costanti fornite dal sistema sanitario nazionale, i pazienti oncologici escono dai programmi di monitoraggio organizzati dallo stesso sistema sanitario. Questo improvviso passaggio alla mancanza di assistenza sanitaria può causare uno stato di smarrimento nel paziente oncologico, che non viene più seguito da uno specialista o da un oncologo.

IL PROGETTO “LA CURA DELLA PERSONA GUARITA DAL CANCRO”: COS’È?

Per colmare questa lacuna nell’assistenza sanitaria, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori interviene con il progetto “La Cura della Persona Guarita dal Cancro”. Questo progetto si compone di tre componenti principali, mirati a fornire supporto completo ai pazienti oncologici lungo sopravviventi.

Indagine conoscitiva: la prima fase consiste in un’indagine mirata a comprendere le esigenze specifiche di questi pazienti lungo sopravviventi, sia dal punto di vista sanitario che da quello psicologico e sociale. Questa indagine aiuta a identificare le necessità individuali dei pazienti e a personalizzare i percorsi di cura.

Counseling che svolge un ruolo fondamentale nel progetto. Gli esperti della LILT e gli specialisti forniscono ai pazienti lungo sopravviventi consigli su come intraprendere percorsi di guarigione, riabilitazione e reinserimento nel mondo del lavoro. Uno dei pilastri comportanti di questo counseling riguarda l’aspetto nutrizionale.

La terza fase del progetto è la facilitazione. La LILT facilita i pazienti lungo sopravviventi, supportandoli nel percorso di reinserimento fisico, sociale ed economico. Questo include l’accesso a servizi di riabilitazione, sostegno nell’ambito lavorativo e altro ancora.

L’IMPORTANZA DEL COUNSELING PSICOLOGICO, RIABILITATIVO E SOCIALE

Il percorso di cura per un paziente oncologico è complesso e coinvolge non solo l’aspetto medico, ma anche quello psicologico, riabilitativo e sociale. Nel contesto del progetto “La Cura della Persona Guarita dal Cancro” promosso dalla LILT, queste componenti giocano un ruolo fondamentale nel supportare i pazienti lungo sopravviventi nel loro cammino di guarigione.

“LA CURA DELLA PERSONA GUARITA DAL CANCRO”: QUAL’È IL RUOLO DEL COUNSELING PSICOLOGICO?

Durante il momento della diagnosi di una malattia neoplastica, è essenziale affrontare le sfide psicologiche che il paziente affronta. La comunicazione della presenza di un tumore e l’avvio del percorso di cure possono causare ansia, sconforto e persino depressione.

È qui che il counseling psicologico entra in gioco. La LILT, tramite il progetto, fornisce ai pazienti uno psicologo che li supporta nell’elaborazione delle emozioni legate alla malattia, aiutandoli ad affrontare il percorso di vita che li attende. Utilizzando questionari validati, lo psicologo raccoglie le sensazioni e le emozioni del paziente, facilitando così il processo di rielaborazione e adattamento.

IL RUOLO DEL COUNSELING RIABILITATIVO E SOCIALE

Il counseling riabilitativo e sociale è un altro aspetto chiave del progetto. Da un lato, si concentra sulla ripresa delle funzionalità fisiche del paziente, specialmente dopo terapie chirurgiche che potrebbero limitare alcune attività quotidiane. Ad esempio, nel caso di donne operate per carcinoma mammario, la riabilitazione fisica mira a prevenire disturbi nel braccio o nella zona ascellare che potrebbero compromettere la qualità di vita.

Dall’altro lato, il counseling riabilitativo e sociale affronta le implicazioni lavorative ed economiche che una diagnosi di tumore può comportare. Questa diagnosi ha un impatto su tutti gli aspetti della vita di un individuo, inclusi quelli fisici, emotivi, sociali, lavorativi ed economici.

Dopo cinque anni di cure, i pazienti che sono guariti da un tumore necessitano di un supporto aggiuntivo per reinserirsi nel mondo del lavoro. La LILT si impegna a creare percorsi di reinserimento lavorativo personalizzati per questi pazienti, che possono presentare deficit funzionali a seguito dei trattamenti o della terapia chirurgica.

UN PROGETTO A 360 GRADI

Il progetto “La Cura della Persona Guarita dal Cancro” promosso dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) è un’iniziativa di grande rilevanza per i pazienti oncologici nel lungo periodo. Coinvolge non solo la rete interna della LILT, ma anche le oncologie ospedaliere e i medici di medicina generale per garantire un supporto completo ai pazienti lungo sopravviventi.

L’IMPORTANZA DELLA MEDICINA DEL TERRITORIO E DELLE ONCOLOGIE MEDICHE NEL PROGETTO

La medicina del territorio e le oncologie mediche svolgono un ruolo fondamentale nel progetto “La Cura della Persona Guarita dal Cancro”. Dopo i cinque anni di follow-up, il medico di famiglia diventa il punto di riferimento principale per i pazienti sopravviventi. È compito della medicina del territorio e delle oncologie mediche informare i pazienti sull’esistenza del progetto e inserirli nei percorsi riabilitativi e di cura forniti dalla LILT.

LA XX° SETTIMANA NAZIONALE PER LA PREVENZIONE ONCOLOGICA

Dal 13 al 21 marzo si svolge la ventesima settimana nazionale per la prevenzione oncologica. In provincia di Catania, sono previste numerose iniziative per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e dell’adozione di uno stile di vita sano. Nonostante le sfide legate alla pandemia, quest’anno si darà maggiore enfasi alla prevenzione primaria e alla adesione alle campagne di screening per la diagnosi precoce dei tumori.

L’IMPORTANZA DELL’ADERIRE ALLE CAMPAGNE DI SCREENING PER LA PREVENZIONE SECONDARIA

La pandemia da COVID-19 ha creato timori legati alla visita presso gli ambulatori e ospedali per le attività di prevenzione secondaria, come gli screening. Tuttavia, è fondamentale sottolineare l’importanza dell’aderire alle campagne di screening per la diagnosi precoce dei tumori. Nel 2020, sono stati diagnosticati oltre 377.000 nuovi tumori in Italia, evidenziando la necessità di un maggior coinvolgimento nella prevenzione e nella ricerca diagnostica tempestiva.

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