Non solo tosse, febbre, bronchite o polmonite. Il COVID-19 ha anche altre strade attraverso cui manifestarsi: la pelle. Ne parliamo con Angelo Valerio Marzano, professore ordinario di dermatologia e direttore della scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università degli studi di Milano.
STUDIO SUL COVID-19: MANIFESTAZIONI DERMATOLOGICHE
Lo studio, pubblicato sulla rivista dermatologica Journal of the American Academy of Dermatology, rappresenta il terzo al mondo per numerosità di campione ed è stato condotto con il supporto della SIDeMaS. L’analisi, condotta su un campione di 200 pazienti, ha identificato sei fenotipi di manifestazioni dermatologiche associati alla malattia da Covid-19, provenienti da 20 centri italiani.
Ed in particolare, ha identificato un esantema simile alla varicella, un quadro che ricorda l’orticaria, un eritema diffuso, geloni, vasculite e lividi. L’associazione tra questi fenotipi e la gravità della malattia è stata confermata da un’analisi statistica multivariata, che ha escluso un’associazione tra la vasculite e una maggiore gravità della malattia.
Il quadro dei geloni, invece, è associato sia alla malattia lieve o addirittura asintomatica che a una malattia grave. Questa scoperta potrebbe rappresentare un importante campanello d’allarme per riconoscere un’infezione da Covid-19 grazie alla pelle, soprattutto nei casi di pazienti asintomatici o con sintomi lievi.
STUDIO SUL COVID-19 E LA PELLE: SINTOMI
La pandemia di Covid-19 ha portato alla luce una serie di sintomi e manifestazioni cutanee che sono diventate sempre più evidenti nel periodo invernale. Tra queste, il tema dei geloni è diventato sempre più rilevante, con una durata del sintomo che può variare da pochi giorni a oltre 22 giorni.
Queste manifestazioni possono essere associate a patologie autoimmunitarie o a comorbidità, ma sono anche spesso un campanello d’allarme per il paziente, in quanto possono precedere l’insorgere di altri sintomi respiratori.
Nonostante non ci sia una correlazione particolare tra sesso e manifestazioni cutanee, l’età risulta essere un parametro molto importante nella gravità della malattia sistemica. Infatti, un’analisi statistica ha dimostrato una correlazione tra l’età e la gravità della malattia, indipendentemente dalle manifestazioni dermatologiche.
STUDIO SUL COVID-19 E LA PELLE: QUALI SONO I PAZIENTI COLPITI?
La tipologia dei pazienti che hanno contratto il Covid-19 è stata oggetto di numerosi studi. Tra i soggetti coinvolti vi sono stati pazienti asintomatici, pazienti con forme lievi, pazienti con forme gravi e pazienti con comorbilità. Le manifestazioni dermatologiche sono state riscontrate in tutti questi gruppi di pazienti, dai pazienti asintomatici ai pazienti ospedalizzati in terapia intensiva.
Tuttavia, non vi è stata un’associazione diretta tra la tipologia di lesione dermatologica e il grado di gravità della malattia. Solo i geloni sono risultati essere più tipici della popolazione pediatrica e hanno avuto una durata maggiore rispetto ad altre manifestazioni cutanee.
QUANTO È IMPORTANTE RICONOSCERE LE MANIFESTAZIONI DERMATOLOGICHE IN TEMPO?
L’importanza di riconoscere le manifestazioni dermatologiche del Covid-19 risiede nel fatto che queste possono rappresentare campanelli d’allarme e spie della presenza del virus nel paziente e gestirne correttamente la terapia. Inoltre, la gestione delle manifestazioni cutanee può essere utile anche per inquadrare correttamente la tipologia di malattia e per differenziare un quadro di vasculite legato alla malattia da un quadro indotto da farmaci.
La campagna vaccinale è un’importante tappa per il contenimento della pandemia, ma è necessario continuare a studiare e approfondire i risultati, soprattutto in relazione alle manifestazioni cutanee.
QUAL È LA TERAPIA PER LE MANIFESTAZIONI CUTANEE DEL COVID-19?
Le manifestazioni dermatologiche del Covid-19 non necessitano di un trattamento specifico e tendono a risolversi spontaneamente in breve tempo. Tuttavia, manifestazioni più impegnative come un esantema vicario diffuso, possono richiedere l’uso di cortisone per via sistemica.
Inoltre, nonostante queste siano considerate meno gravi rispetto ad altri sintomi, è importante che i medici siano in grado di riconoscerle e gestirle correttamente per garantire una diagnosi e un trattamento tempestivi e appropriati. La giusta terapia dipende dalla risposta immunitaria del paziente, dall’età e dalla presenza di patologie pregresse.
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