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Come prevenire il rischio cardiovascolare

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e nel mondo. I consigli della dott.ssa Giuseppina Novo, direttore facente funzioni di Cardiologia dell’Azienda universitario ospedaliera Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.

di Melania Sorbera

Giuseppina Novo

Secondo i dati dell’Istat le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e nel mondo: nel 2019 220 mila in Italia. Secondo Giuseppina Novo, direttore facente funzioni di Cardiologia dell’Azienda universitario ospedaliera Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo i fattori che aumentano il rischio cardiovascolare sono: “La familiarità, l’età e il sesso – che non possiamo modificare – poi l’ipertensione arteriosa, il diabete, il fumo di sigaretta, l’ipercolesterolemia, l’obesità, la sedentarietà, lo stress – sui quali possiamo intervenire correggendo lo stile di vita o anche farmacologicamente“. Il fumo di sigarettaè responsabile del 50% delle morti nei fumatori, che potrebbero essere evitate smettendo di fumare. Anche il fumo passivo è altamente nocivo per la salute“.

Alti livelli di colesterolocostituiscono un altro importante fattore – continua il direttore – ed in particolare la frazione di colesterolo chiamata LDL, comunemente “cattivo”. Abbassare i livelli di colesterolo riduce il rischio cardiovascolare. Questo può essere ottenuto innanzitutto con una dieta sana, in cui si limiti il consumo di grassi saturi: burro, formaggi grassi, carni rosse, insaccati, fritture, ecc … e privilegiando l’utilizzo di grassi insaturi: pesce azzurro, olio di oliva a crudo e frutta secca. In generale una dieta mediterranea che ha alla base cereali a frutta è una dieta sana dal punto di vista cardiovascolare. Qualora la dieta non sia sufficiente a ristabilire adeguati livelli di colesterolo, o anche indipendentemente dalla dieta quando il rischio cardiovascolare è molto elevato, si può ricorrere a dei trattamenti farmacologici, tra cui le statine“.

La presenza di diabetemoltiplica il rischio di subire un ictus o un infarto e raddoppia il rischio di morte rispetto alla popolazione generale – continua Giuseppina Novo -. Oggi il diabete può essere trattato molto efficacemente, sia con farmaci tradizionali che con farmaci di recente introduzione, limitando in questo modo i danni sul cuore e sui vasi che questa malattia può determinare“. Anche l’obesità si associa ad un aumentato rischio cardiovascolare, “in generale i soggetti obesi sono più frequentemente ipertesi e ipercolesterolemici, hanno più elevati livelli di glicemia e inoltre il grasso addominale, produce sostanze infiammatorie che possono favorire lo sviluppo dell’aterosclerosi“.

Infine “l’ipertensione arteriosa aumenta il rischio di cardiopatia ischemica, ictus scompenso cardiaco, fibrillazione atriale ed anche di insufficienza renale. Smettere di fumare, ridurre il proprio peso corporeo e svolgere regolarmente attività fisica può aiutare a tenere sotto controllo i valori di pressione arteriosa. Se queste misure non sono sufficienti bisogna ricorrere al trattamento farmacologico“.

In generale “i soggetti che praticano regolarmente attività fisica di tipo aerobico hanno un minor rischio cardiovascolare rispetto ai soggetti che svolgono una vita sedentaria. Semplici regole di vita sana posso limitare contrastare la sedentarietà anche in coloro che  non hanno tempo  per andare in palestra, ad esempio andare a piedi al lavoro, non utilizzare l’ascensore ma le scale, nel tempo libero preferire una passeggiata alla TV“.

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