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Cibo, SIPPS: per il 61% dei genitori con ‘Nutripiatto’ aumenta il consumo di verdure nei bimbi

Uno strumento di educazione alimentare realizzato con la supervisione scientifica della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e dell’Università Campus BioMedico – per imparare a gestire in famiglia le corrette porzioni dei gruppi alimentari.


Roma, 15 Maggio 2020

Quasi un genitore su quattro (23%) ritiene che il proprio bambino abbia incrementato il consumo di cereali poco raffinati, ma addirittura più della metà dei genitori (il 61%) conferma che i figli mangiano più verdure. Dato che sale al 62% delle mamme e dei papà in tema di consumo d’acqua, che è incrementato nei bambini già dopo un solo mese di utilizzo di ‘Nutripiatto’. Sembra un sogno? No, è realtà grazie a questo strumento di educazione alimentare realizzato con la supervisione scientifica della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e dell’Università Campus BioMedico – per imparare a gestire in famiglia le corrette porzioni dei gruppi alimentari.

La SIPPS si batte da tempo, “con campagne di comunicazione alle famiglie sui corretti programmi di educazione alimentare – continua il Presidente Giuseppe Di Mauroperché il tasso di obesità infantile in Italia è ancora troppo alto: 21% per i maschi e 14% per le femmine. Poiché un bambino obeso sarà molto probabilmente un adulto obeso- ricorda- la prevenzione di questa problematica è fondamentale per la salvaguardia della salute pubblica”. La SIPPS ha deciso di collaborare a ‘Nutripiatto’ perché utilizza sistemi che “riteniamo impattino bene sul bambino e la famiglia“. La sua efficacia, infatti, è stata confermata anche dal mondo della ricerca, grazie all’indagine sulle abitudini alimentari rivolta ai bambini della scuola dell’infanzia targata Università Campus BioMedico.

Lo studio ha preso in esame 108 bambini tra i 4 e i 5 anni, di cui 57 femmine e 51 maschi. “Abbiamo coinvolto bambini, famiglie e scuole attraverso un corso di educazione alimentare, rivolto tanto ai genitori quanto al personale di cucina delle mense”, spiega Y. Manon Khazrai, docente di Scienze Tecniche Dietetiche dell’Università Campus BioMedico. Per i più piccoli “l’educazione alimentare proposta” ha seguito “le loro abilità di gioco”, indagando anche “le abitudini alimentari. Quando si vuole disegnare un approccio alimentare – ricorda la specialista – è importante sapere quali siano i bisogni educativi della fascia a cui è destinato il progetto educativo”. Ma non solo, la Sipps suggerisce anche quattro concetti basilari per una alimentazione sempre corretta: “La dieta mediterranea, le porzioni adeguate, l’importanza della componente idrica e l’attività fisica”. Tutti elementi essenziali “per un bambino che deve crescere sano e felice“, commenta Leo Venturelli, responsabile dell’educazione alla Salute e comunicazione della Sipps.

‘Nutripiatto’ non si discosta dalle indicazioni scientifiche a livello internazionale, collocandosi nell’ottica “del progetto ‘Nurturing Care’ promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Unicef”. Le loro raccomandazioni puntano ad impegnare “i governi ad aumentare le potenzialità di sviluppo dei bambini sotto vari profili: dalla salute alla sicurezza, dall’alimentazione alla genitorialità responsiva, passando attraverso la crescita neuro-evolutiva, specialmente nei primi anni di vita“, aggiunge Venturelli. E i risultati di Nutripiatto vanno proprio in questa direzione: “Nel 97% dei casi i genitori definiscono Nutripiatto un’efficace guida visiva per i bambini. Utilizzato per circa un mese – lasso di tempo che abbiamo valutato utile per impararne l’utilizzo corretto, senza che fosse un periodo troppo lungo che stancasse i bambini – ha permesso delle migliorie nella modalità di consumo degli alimenti, e questo ci ha fatto riflettere sul fatto che piuttosto che fare una semplice educazione alimentare, risultasse molto più utile” portare il Nutripiatto all’interno delle famiglie. Il bambino “ha la possibilità di giocarci, capisce la giusta quantità di cereali o di carboidrati e la ricorda anche alla mamma”, continua Khazrai. Inoltre, il 52% delle famiglie ritiene che i propri bambini abbiano ridotto le porzioni di carne e di pesce.

Passando alle dimensioni, “il Nutripiatto – rimarca Venturelliè un piatto di dimensioni identiche a quello tradizionale in cui il bambino, sia a scuola che a casa con i propri genitori, può iniziare a capire che non c’è solo la pasta, elemento spesso principale nella dieta italiana. Con Nutripiatto invece – osserva il pediatra – la pasta interessa solo un quarto del piatto, contro una metà interamente occupata da frutta e verdura“.

Dalla ricerca congiunta SIPPSCampus BioMedico emerge anche un interessante dato di genere, che vede in prima linea sempre le donne: “Nel 52% dei casi la colazione viene preparata dalla mamma, nel 77% il pranzo viene consumato a mensa, e nell’82% dei casi la cena viene preparata sempre dalla mamma“. Ecco allora che per risvegliare la partecipazione dei papà e dei bambini in cucina, Nutripiatto fornisce un ricettario: “Un utensile educativo per cucinare insieme”, che permette al bambino anche “di maneggiare il cibo, sapendo- ribadisce la docente di tecniche dietetiche – che oggi ci sono molti bambini selettivi che mangiano sempre gli stessi cibi. Attraverso il tatto e l’olfatto possono però cominciare ad interessarsi e incuriosirsi”. Uno strumento educativo, “utile, sempre con l’accompagnamento di un esperto”, che permette un’educazione familiare a 360 gradi, “insegnando anche ai genitori l’importanza delle giuste porzioni”.

Qui è possibile scaricare la Guida illustrativa pratica cliccare sul link qui di seguito: https://www.sipps.it/wp/wp-content/uploads/2019/11/Guida_Nutripiatto_2.0.pdf

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