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Censimento Terapia del Dolore in Italia. 305 le strutture dedicate

In corso il XIX Congresso ACD dell’Area Culturale Dolore e Cure Palliative della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia intensiva-SIAARTI.
L’offerta assistenziale sta crescendo, ma esistono grandi margini di miglioramento. E le patologie dolorose nei pazienti long Covid chiedono estrema attenzione.

Roma, 23 Aprile 2021

E’ stato presentato all’interno del XIX Congresso ACD dell’Area Culturale Dolore e Cure Palliative della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia intensiva-SIAARTI (in corso di svolgimento in modalità digitale fino al 24 aprile) il documento LA TERAPIA DEL DOLORE IN ITALIA, un ampio Censimento realizzato fra gli specialisti di riferimento disciplinare impegnati sulla Terapia del Dolore.

Il Censimento – hanno precisato Flavia Petrini (presidente SIAARTI) e Franco Marinangeli (Coordinatore scientifico del Congresso e Responsabile Sezione Medicina del Dolore e Cure Palliative-SIAARTI), coordinatori del documento – nasce dall’esigenza, da parte di SIAARTI, che è la Società Scientifica di riferimento della Disciplina specialistica che include la Medicina del dolore, di scattare una fotografia aggiornata delle caratteristiche delle strutture che erogano servizi di terapia del dolore in ciascuna regione italiana. Questo permette alla stessa SIAARTI ed a tutto il sistema sanitario di individuare i gap su cui sarà necessario impegnarsi maggiormente nell’immediato e nel prossimo futuro”.

Ma quali sono i dati e le considerazioni centrali di questo corposo (192 pagine) documento? Risponde a nome del gruppo di lavoro Arturo Cuomo (Coordinatore del Gruppo di studio SIAARTI Dolore oncologico e cure palliative), che ha illustrato in sessione plenaria il censimento: “I dati sono stati raccolti, aggregati per Regione, Area geografica e organizzazione della struttura, indagando su attività clinica, logistica generale, risorse umane, governance clinica e procedurale ed attività di ricerca. Ciò che può essere segnalato – precisa Cuomoè che, a fronte di una globale e diffusa crescita dell’offerta assistenziale, sia in termini quantitativi che qualitativi, con la consapevolezza dell’importanza della presa in carico nell’intero percorso di cura per la gran parte delle malattie causa di disabilità dolorosa, ci sono settori che presentano ampi margini di sviluppo. Intendo riferirmi, ad esempio, ad aspetti più propriamente organizzativi, in termini di risorse umane, incarichi di responsabilità e spazi e posti letto dedicati, di risorse tecnologiche, ancora diffusamente e mediamente carenti e nell’attività di ricerca. Inoltre appare evidente la necessità che le Regioni recepiscano al più presto i contenuti dell’Accordo della Conferenza Stato – Regioni del luglio 2020 al riguardo dell’Accreditamento delle reti regionali di terapia del Dolore”.

Dal Report – che fotografa la situazione di 305 strutture operative – emerge che circa il 50% dei pazienti che afferiscono ad un centro di terapia del dolore sono affetti da Low Back Pain ed il 30% da Osteoartrosi, mentre solo l’11% dei pazienti dei medici coinvolti nello studio presenta dolore cronico per Fibromialgia. Commenta Arturo Cuomo: “Questo dato, a mio parere, evidenzia che nell’ambito della fibromialgia i terapisti del dolore sono visti ancora come figure secondarie nel percorso di cura: su questo aspetto dobbiamo mettere in campo, evidentemente, maggiore impegno in termini di offerta, anche alla luce delle previste patologie dolorose nei long Covid”.

Nel corso della presentazione è stata sottolineato l’importante ruolo che potrebbe svolgere la telemedicina nell’ambito della medicina del dolore: a cosa si riferisce SIAARTI?E’ innegabile che il COVID-19 ha portato all’accelerazione di tutti i processi di utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo dell’assistenza sanitaria”, risponde Cuomo, “In questo contesto anche la medicina del dolore, in talune realtà, ha già iniziato un percorso di presa in carico attraverso la telemedicina. In particolare credo che, anche allorquando sarà stata superata la pandemia sarà sempre più frequente e diffuso il ricorso, nei nostri protocolli diagnostico-terapeutici, al teleconsulto, al telemonitoraggio e alla teleassistenza, come parte integrante della normale pratica clinica”.

Il Censimento presentato durante il Congresso ACD conferma la grande attenzione che SIAARTI sta rivolgendo alla Medicina del dolore: nell’immediato e prossimo futuro la Società continuerà in questo percorso, dando sempre maggiore risalto alla cura del dolore acuto e cronico, sia attraverso attività formative, sia attraverso il sostegno delle singole realtà regionali, per contribuire all’omogeneizzazione dei percorsi di cura e dell’innovazione tecnologica.

Il Censimento sarà consultabile dalla prossima settimana sul portale www.siaarti.it

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