Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha realizzato una campagna di controllo mediante lo svolgimento di ispezioni, eseguite nei giorni festivi e nell’arco notturno, presso 390 presidi pubblici di Continuità Assistenziale su tutto il territorio nazionale.
Roma, 16 Febbraio 2021
Nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria, i Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministro della Salute, hanno svolto specifiche verifiche sulla regolare conduzione di servizi sanitari di continuità assistenziale – comunemente conosciute come Guardie Mediche – caratterizzati dall’erogazione di prestazioni mediche e sanitarie in orari notturni/festivi.
Proprio al fine di valutare l’entità e la qualità sanitaria offerte dalle ASL ai cittadini nonché verificare i livelli di sicurezza a favore degli operatori sanitari, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato un’ampia campagna di controllo mediante lo svolgimento di ispezioni, eseguite proprio nei giorni festivi e nell’arco notturno, presso 390 presidi pubblici di Continuità Assistenziale dislocati su tutto il territorio nazionale, dai grandi centri urbani fino alle piccole realtà e comunità locali.
Gli esiti complessivi hanno evidenziato criticità strutturali ed organizzative su 99 sedi ispezionate, determinando la denuncia di 19 persone all’Autorità giudiziaria e la segnalazione di 85 alle Autorità amministrative e sanitarie regionali. Destinatari dei provvedimenti sono stati i responsabili dei citati Servizi e dirigenti delle relative Aziende Sanitarie Locali nonchè personale medico / infermieristico ed operatori dislocati all’interno dei vari Servizi di Guardia Medica.
Le irregolarità sono riconducibili in 3 casi su 4 a unità sanitarie ubicate in strutture ed immobili con carenze igienico sanitarie, tecnologiche, organizzative e strutturali, dovute ad ambienti interessati da muffe ed umidità, mancanza di vie di fuga, locali privi di accesso per persone disabili e servizi igienici non funzionanti o non distinti per operatori e utenti. In altri casi sono emerse criticità direttamente correlabili a garantire la sicurezza degli operatori sanitari da potenziali episodi di aggressione da parte di utenti in stato di agitazione o malintenzionati, come l’assenza di sistemi di allarme, di videosorveglianza o del servizio di vigilanza, il collegamento alla centrale delle forze di polizia e di idonee di misure passive (porte blindate, inferriate alle finestre).
Contestualmente sono state rilevate ulteriori 22 irregolarità in materia di attuazione delle misure di contenimento epidemico da COVID-19, dovute all’assenza di protocolli preventivi e di dispositivi di protezione individuale, nonchè in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro.
Due sono stati i medici in servizio presso l’Unità di Continuità Assistenziale di Sabaudia (LT) segnalati per provvedimenti disciplinari poiché risultati assenti presso i locali dell’ASL all’atto del controllo dei Carabinieri, nonostante non risultassero impegnati in attività di visita a domicilio di pazienti.
Le verifiche effettuate dai NAS hanno consentito di rilevare la detenzione di farmaci e dispositivi scaduti di validità, in altre occasioni invece la loro mancanza, in particolare per i medicinali salvavita come l’adrenalina. In tale specifico aspetto sono stati sequestrati complessivamente 260 confezioni di farmaci scaduti di validità e conservati in condizioni che ne escludevano la possibile somministrazione ai pazienti.
Situazioni particolari
NAS Campobasso
Nel corso di 5 differenti ispezioni presso servizi di continuità assistenziale delle province di Campobasso e Isernia, sono state contestate violazioni circa carenze strutturali ai servizi igienici, l’assenza di sistemi di sicurezza anti-intrusione idonei a garantire la sicurezza dei medici, la mancanza di una sala d’attesa, l’assenza di DPI, la mancanza di materiali di consumo e di attrezzature nonchè la mancanza di idoneo accesso per le persone con disabilità.
NAS Lecce
Ispezionate, nella provincia di Lecce, 3 servizi di continuità assistenziale ove sono state accertate violazioni inerenti il mancato rispetto delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19, carenze igieniche dei locali, la mancanza del collegamento telematico per la compilazione/inoltro della certificazione medica del lavoratore.
NAS Ancona, febbraio 2021
Riscontrate, presso 3 servizi di continuità assistenziale delle provincie di Ancona e Massa Carrara, carenze igienico-strutturali e gestionali quali presenza di umidità sulle pareti e distacco dell’intonaco, cavi della corrente elettrica esposti, servizi igienici non funzionanti e la detenzione del farmaco adrenalina custodito all’interno di confezione indicante differente medicinale.
NAS Catania, febbraio 2021
Nel corso di un’attività ispettiva, in orario notturno, presso un presidio di continuità assistenziale della provincia di Catania, il personale del NAS si accorgeva che il medico di turno aveva accusato un malore. L’intervento dei militari ha reso possibile l’arrivo dei sanitari del 118 per i soccorsi del caso.
NAS Genova
Deferito dal NAS il medico responsabile di turno di un servizio di continuità assistenziale, per aver detenuto, per la successiva somministrazione, medicinali scaduti di validità. Sequestrate 9 confezioni di farmaci.
NAS Catania
il NAS di Catania ha rinvenuto e posto sotto sequestro penale probatorio 4 bombole di ossigeno medicinale, scadute di validità e destinate all’impiego nelle apparecchiature d’emergenza a disposizione del presidio sanitario. Denunciato il coordinatore-medico responsabile del servizio di continuità assistenziale. Rilevate, altresì, carenze strutturali-impiantistiche opportunamente segnalate alla competente Autorità Sanitaria.
NAS Firenze
2 medici di guardia sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze poichè ritenuti responsabili di aver omesso, nell’ambito delle proprie qualità e competenze professionali, di verificare la data di scadenza di confezioni di medicinali scaduti di validità nell’anno 2020, custoditi all’interno della citata struttura e destinati ai pazienti della guardia medica.
NAS Torino
Segnalate alla competente Autorità Sanitaria le criticità riscontrate presso un servizio di continuità assistenziale relative al mancato rispetto delle procedure di contenimento da COVID-19 in particolare al mancato rilevamento della temperatura all’ingresso, all’indisponibilità di dosatori di gel igienizzante e di DPI. Riscontrato anche il sovraffollamento dei locali, l’omessa sanificazione periodica delle stanze nonchè la promiscuità tra i locali destinati al servizio e quelli di una adiacente RSA.
NAS Pescara
Segnalati 3 responsabili delle ASL per aver mantenuto in attività altrettanti sedi erogative dei servizi di continuità assistenziale in provincia di Pescara e Teramo, nonostante criticità emerse nel corso di precedenti ispezioni dei NAS. Riscontrate carenze nelle dotazioni di sicurezza (assenza di porta blindata, del sistema di allarme a chiamata), nella dotazione di farmaci (assenza di diversi medicinali, set per chirurgia ambulatoriale monouso e sterilizzabili, sterilizzatrice e ghiaccio secco) e nell’applicazione delle prescrizioni anti-Covid-19 (assenza protocollo operativo, di termometro per la rilevazione della temperatura corporea). Segnalate anche carenze strutturali nell’erogazione di acqua calda sanitaria, presenza di crepe alle pareti e assenza del frigorifero per la conservazione dei farmaci.
NAS di Latina
Presso il servizio di Guardia Medica di Sabaudia (LT), i Carabinieri del NAS di Latina hanno segnalato all’ASL, quale datore di lavoro, due medici di turno, risultati assenti dall’ambulatorio all’atto dell’ispezione, pur non essendo impegnati in attività di visita a domicilio. I due sanitari saranno oggetto di procedimento disciplinare.
NAS di Bari
A seguito di un’ispezione presso l’ambulatorio di Guardia medica del capoluogo pugliese sono state accertare carenze strutturali e strumentali, quali la parziale dotazione farmacologica rispetto a quella prevista, il mancato rispetto delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19 (assenza di igienizzanti e indicazioni per l’utenza), carenza di tute per la protezione individuale da rischio biologico per il personale sanitario, l’assenza di una rampa di accesso per portatori di disabilità e di parcheggio riservato all’utenza.
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