Home » Cannizzaro: nuovo radiofarmaco per il tumore alla prostata

Nell’unità operativa complessa di Medicina nucleare dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania, introdotta la sintesi del “68-Gallio PSMA”, che permette esame PET più sensibile in caso di recidiva del tumore alla prostata. Ne parliamo con Massimo Ippolito, primario dell’unità operativa.


COME SI VERIFICA LA RECIDIVA DEL TUMURE ALLA PROSTATA?

La recidiva del tumore alla prostata è un evento comune che può essere causato da diverse ragioni, ma rappresenta una sfida clinica. Dopo l’eradicazione della prostata, il livello di PSA (antigene prostatico specifico) dovrebbe essere praticamente nullo. Tuttavia, se il PSA è ancora presente, ciò indica il rischio di una possibile recidiva della malattia.

In passato, si riteneva che una ripresa del PSA superiore a 12 fosse necessaria per considerare la malattia in ripresa. Tuttavia, le nuove linee guida internazionali raccomandano di considerare una ripresa biochimica già a partire da valori superiori a 0.2, grazie ai dati rivoluzionari forniti dal test PSM.

QUALI SONO I VANTAGGI DEL NUOVO RADIOFARMACO?

Il vantaggio di questa nuova metodica è che permette di individuare la malattia già quando il livello di PSA è superiore a 0.2, consentendo di fornire al paziente una risposta tempestiva per decidere il percorso terapeutico da intraprendere.

Numerosi studi hanno dimostrato che una diagnosi precoce della recidiva del tumore alla prostata consente una guarigione più rapida. Inoltre, la localizzazione iniziale della malattia facilita l’intercettazione tempestiva e l’applicazione di terapie radioterapiche o oncologiche mirate.

Studi multicentrici recenti condotti presso il Cannizzaro di Catania hanno evidenziato risultati eccezionali nell’individuazione precoce della recidiva del tumore alla prostata.

Grazie a questa metodica, è possibile analizzare la malattia in modo disciplinato, fornendo indicazioni precise al radioterapista o all’oncologo per determinare il percorso terapeutico più adatto al singolo paziente. Si possono distinguere diverse sedi di recidiva, come regionale, linfonodale o metastatica, consentendo un trattamento più preciso e mirato.

Un ulteriore vantaggio di questa tecnica è che non comporta effetti collaterali significativi. L’esame di medicina nucleare non richiede particolari preparazioni, a meno che il paziente abbia specifiche allergie. L’uso del mezzo di contrasto è riservato solo alle donne in gravidanza. Pertanto, questa metodica è sicura e adatta esclusivamente agli uomini affetti da tumore alla prostata.

NUOVO RADIOFARMACO: UN’ INNOVATIVA SOLUZIONE PER LA RECIDIVA DEL TUMORE ALLA PROSTATA

La medicina nucleare al Cannizzaro di Catania si sta rivelando una soluzione rivoluzionaria per affrontare la recidiva del tumore alla prostata. Grazie a una filiera unica, basata sulla produzione di radiofarmaci tramite un ciclotrone pubblico, il centro è in grado di offrire risultati eccezionali nella diagnosi e nel trattamento di questa patologia.

La potenzialità di questa metodica risiede nella capacità di visualizzare lesioni anche di dimensioni ridotte, fino a 5 mm, grazie all’utilizzo del gallio PSN-Atwood. I valori ridotti di PSN consentono di individuare la presenza di malattia, superando i limiti delle linee guida per la scintigrafia ossea.

L’unità operativa di medicina nucleare del Cannizzaro ha sviluppato una filiera unica a livello nazionale, che integra il ciclotrone pubblico con il centro di protonterapia e il centro capito dell’Università di Elettrodotto Testa Parenti. Questa sinergia permette di produrre radiofarmaci con caratteristiche ottimali, garantendo una riduzione del 50% dei tempi di marcatura in soli 20 minuti.

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