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Cannizzaro nella rete “Innovation Life Sciences Hub” porta il know-how in biobanca e oncologia

Nell’ambito del network, l’Azienda Cannizzaro di Catania svolge il ruolo di hub per le biobanche, grazie al know-how maturato con il servizio offerto già da anni della “Biobanca per la preservazione della fertilità nel paziente oncologico”, unica in Sicilia, e si propone come centro di riferimento per la biologia molecolare.

L’Azienda Ospedaliera Cannizzaro, con l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia, è tra i soggetti fondatori del network “Innovation Life Sciences Hub”, rete di eccellenze che aggrega 25 soggetti nazionali e internazionali con l’obiettivo di condividere ricerche, prodotti e servizi favorendo lo scambio di know-how e la condivisione dei risultati.

In risposta alle sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) quali il rafforzamento della filiera della ricerca di base preclinica e clinica, l’innovazione dei servizi sanitari e della telemedicina, il progetto punta a consolidare una “filiera innovativa” della sanità made in Italy. Nell’ambito del network, l’Azienda Cannizzaro svolge il ruolo di hub per le biobanche, grazie al know-how maturato con il servizio offerto già da anni della “Biobanca per la preservazione della fertilità nel paziente oncologico”, unica in Sicilia, e si propone come centro di riferimento per la biologia molecolare, in virtù dell’esperienza nella genomica in campo oncologico che consente, attraverso la profilazione genica, di personalizzare al meglio le terapie anticancro.

Le attività dell’Azienda nella rete ILSH sono coordinate, d’intesa con il dott. Salvatore Giuffrida direttore generale e la dott.ssa Diana Cinà direttore sanitario, dal prof. Paolo Scollo, direttore dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia e del Dipartimento materno-infantile. L’Ospedale Cannizaro concorrerà così a promuovere sul territorio nazionale un ecosistema innovativo in cui operano in modo sinergico partenariati pubblici e privati d’eccellenza, supportando la sperimentazione di nuovi modelli di servizi per la salute che tengano conto anche dell’emergenza Covid-19 e favoriscano il trasferimento dei risultati della ricerca a realtà pubbliche e private.

L’iniziativa è stata promossa dal Medical Center dell’Università di Pittsburgh e comprende, tra gli altri soggetti: la Fondazione Rimed, l’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Irib) del CNR che ha sede a Palermo, l’Istituto nazionale di fisica nucleare – Laboratori Nazionali del Sud (Infn-Lsn), le Università degli Studi di Catania e Palermo, l’AO Papardo di Messina, il Centro di Competenza BI-REX, la rete di Alleanza contro il Cancro e tanti altri.

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