Home » Cambiamenti di voce: sintomo di un tumore?
I cambiamenti al tono di voce, quando sono la spia di qualcosa di grave. Quali sono i fattori di rischio dei tumori testa-collo? Ne parliamo con Stefano Bondi, medico otorinolaringoiatra.

LE VARIAZIONI AL TONO DI VOCE E I TUMORI DEL DISTRETTO TESTA COLLO

I cambiamenti al tono di voce, quando sono la spia di qualcosa di grave. Oggi parliamo dei tumori del distretto testa – collo con Stefano Bondi, medico otorinolaringoiatra specializzato in Chirurgia oncologica demolitiva e ricostruttiva della testa e del collo, direttore della Otorinolaringoiatria dell’Ospedale IRCCS- Candiolo, Torino.

 

DOVE POSSONO INSORGERE I TUMORI TESTA-COLLO?

Il distretto testa-collo comprende diverse aree anatomiche, tra cui l’area nasale, la bocca, la faringe, la laringe, l’ipo faringe e la tiroide. Questo complesso distretto è spesso soggetto a tumori, che rappresentano il quinto tumore più comune in Italia. Nonostante ciò, la maggior parte dei tumori del distretto testa-collo sono rari, con un’incidenza inferiore ai 6 casi ogni 100.000 abitanti.

 

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?

I fattori di rischio per i tumori del distretto testa-collo sono ben noti e comuni a molti tipi di cancro. Il 95% dei tumori del distretto testa-collo sono carcinomi squamocellulari, che si sviluppano sulla mucosa di rivestimento delle aree coinvolte.

Tra i fattori di rischio più comuni si trovano l’abitudine al fumo e l’abuso di alcolici. Questi fattori di rischio, quando presenti in sinergia, aumentano significativamente il rischio di sviluppare un tumore del distretto testa-collo.

Oltre all’alcol e al fumo, ci sono anche altri fattori di rischio meno comuni ma comunque importanti. L’esposizione a sostanze chimiche come il biossido di azoto, i metalli, i solventi e le polveri sottili può aumentare il rischio di sviluppare un tumore del distretto testa-collo. Anche l‘inquinamento atmosferico, presente soprattutto nelle grandi città, può aumentare il rischio di tumori.

 

SINTOMI DELLE NEOPLASIE DEL DISTRETTO TESTA-COLLO

I sintomi dei tumori del distretto testa-collo possono variare a seconda dell’area interessata. Tra i sintomi più comuni ci sono la difficoltà nella deglutizione, l’alterazione della voce, il gonfiore dei linfonodi del collo, il dolore alla bocca o alla gola, l’ulcera che non guarisce e la presenza di sangue nella saliva o nel muco.

 

DIAGNOSI

Una diagnosi precoce è fondamentale per la cura dei tumori del distretto testa-collo. Il medico può prescrivere esami diagnostici come l’endoscopia, la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica per identificare eventuali tumori. Il trattamento dipende dalla posizione e  dalla gravità del tumore, ma può includere la radioterapia, la chemioterapia o la chirurgia.

La diagnosi di patologie gravi che colpiscono la bocca, la gola e il naso è un processo importante e delicato che richiede una serie di accorgimenti e strumenti specifici. In questi casi, la diagnosi si basa su alcuni cardini fondamentali.

Il primo criterio è rappresentato dall’anamnesi del paziente, ovvero dalla descrizione dettagliata di ciò che è successo nell’ultimo periodo e dalla verifica di eventuali patologie particolari.

Il secondo criterio è rappresentato dalla necessità di effettuare un esame obiettivo adeguato, comprensivo di una fibrorinoscopia. Negli ospedali o in quelli che hanno una valenza oncologica, si utilizzano endoscopi in grado di effettuare anche esami più approfonditi. Grazie all’utilizzo di luci polarizzate, è possibile individuare possibili aree di precancerosi e acquisire tante informazioni utili.

Se ci sono sospetti più che fondati, si passa alla radiologia, ovvero a una tac o una risonanza del distretto che va anche ad analizzare i tessuti. Nel caso di tumori, si passa poi a esami di medicina nucleare come la PET, utile per individuare la presenza di eventuali metastasi.

 

QUALI SONO LE TERAPIE DEL TUMORE TESTA-COLLO?

Le terapie per queste patologie sono molto diverse e vengono individuate singolarmente per ogni paziente. Per garantire un trattamento oncologico radicale ma anche per cercare di preservare la funzione d’organo e la qualità di vita del paziente, si effettuano riunioni multidisciplinari con la partecipazione di oncologi, radiologi e chirurghi.

In alcuni distretti come il cavo orale o il distretto laringeo, si preferisce un approccio chirurgico seguito nei casi avanzati da un trattamento adiuvante di radiochemioterapia. In altri distretti come quello tonsillare o oro faringeo, prevale il trattamento della radiochemioterapia.

Nel distretto tiroideo, invece, la chirurgia rappresenta il trattamento principale per i tumori. Nei casi iniziali, si utilizza la laser chirurgia, che permette di effettuare resezioni mirate e di demolire solo parte della corda vocale, consentendo il risparmio parziale della funzione vocale.

 

TAGLIO RADICALE DELLA LESIONE: TERAPIA CHIRURGICA PERSONALIZZATA

Il taglio radicale della lesione rappresenta un intervento chirurgico che, in base alle caratteristiche della lesione, permette di demolire solo parte della corda vocale, garantendo il risparmio parziale della stessa e quindi una discreta qualità vocale.

Tuttavia, in alcuni casi la corda vocale non può essere preservata e si deve ricorrere ad interventi esterni o a laringectomie parziali o totali. In alternativa, è possibile proporre al paziente dei protocolli di preservazione d’organo, come la radiochemioterapia, che consentono di non andare subito alla chirurgia e di valutare la possibilità di curare la malattia con questo tipo di terapia.

È importante che ogni singolo paziente abbia un percorso terapeutico personalizzato perché non tutti sono uguali. L’età biologica, la condizione generale e la presenza di altre patologie sono fattori determinanti nella scelta dell’intervento chirurgico o del trattamento oncologico.

La prognosi dipende sempre dallo stadio in cui è stata fatta la diagnosi. Negli stadi iniziali, si può arrivare al 90-95% di sopravvivenza a 5 anni, con ottimi esiti funzionali. Viceversa, negli stadi avanzati, i risultati non sono altrettanto buoni e la prognosi si aggira intorno al 50/55%, a seconda dei trattamenti proposti e delle condizioni del paziente.

La diagnosi precoce è fondamentale per avere maggiori possibilità di riprendere tutte le funzioni normali quotidiane. La prevenzione si basa sul controllo dei fattori di rischio, come l’abitudine al fumo, l’abuso di alcolici e l’esposizione prolungata a fattori ambientali come l’inquinamento e le polveri sottili.

La variazione del tono di voce è un sintomo da non trascurare anche per la prevenzione. È importante che ognuno tenga in considerazione queste norme e mantenga uno stile di vita sano per prevenire l’insorgere di malattie come il tumore delle corde vocali.

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Canali 15 e 81 del DGTV in Sicilia

Pubblicità

Seguici sui Social