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Caltagirone. Eseguita la prima Cardio TAC all’Ospedale “Gravina”

Ospedale Gravina di Caltagirone
Eseguita per la prima volta all’Ospedale “Gravina” una Angio TAC Coronarica o Cardio TAC. L’esame è stato condotto dall’equipe dell’UOC di Radiologia, guidata dal dr. Bruno Varsallona, con il supporto cardiologico del dr. Daniele Giannotta, responsabile dell’UOSD di Emodinamica.

Eseguita, per la prima volta all’Ospedale “Gravina”, presso l’UOC di Radiologia, una Angio TAC Coronarica (detta anche cardio TAC).

Si tratta di un’indagine radiologica altamente affidabile e poco invasiva, per lo studio del distretto coronarico, che permette di individuare o escludere eventuali anomalie o patologie a carico del cuore.

L’esame è stato condotto dall’equipe dell’UOC di Radiologia, guidata dal primario il dr. Bruno Varsallona, con il supporto cardiologico del dr. Daniele Giannotta, responsabile dell’UOSD di Emodinamica.

Soddisfazione e apprezzamento per il lavoro degli operatori e della Direzione medica del Presidio sono espressi dai vertici dell’Asp di Catania.

Il paziente sottoposto a cardio TAC, di 53 anni, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolare, da circa due mesi accusava dolore toracico con irradiazione molto sospetta per cardiopatia ischemica. Nonostante fosse sottoposto a terapia medica i sintomi si ripresentavano. Pertanto, valutate le condizioni cliniche i sanitari hanno deciso di procedere con questa nuova strategia diagnostica.

Bruno Varsallona

«La cardio TAC rappresenta un importante step diagnostico che consente ai pazienti di realizzare un’indagine ultraspecialistica che si affianca alle procedure vascolari di emodinamica» spiega il Dr. Varsallona.

L’indagine viene effettuata con una TAC dedicata e cardio-sincronizzata, ad alta definizione, di cui il Presidio è stato dotato dall’attuale Direzione Aziendale, che si prevede di perfezionare, per rispondere meglio alla domanda, sia con software aggiuntivi, sia con un’ulteriore TAC a 128 strati il cui acquisto è già in programma.

Attraverso la somministrazione di un mezzo di contrasto questa metodica permette di visualizzare nel dettaglio l’anatomia del cuore, con una ricostruzione tridimensionale delle immagini, realizzando una mappa della distribuzione coronarica in grado di dimostrarne le alterazioni morfologiche e di pervietà.

«Oggi la nostra radiologia, di lunga tradizione e con apprezzati professionisti, grazie alle nuove tecnologie di cui è dotata, come nel caso della cardio TAC, e di cui ci stiamo dotando – aggiunge il Dr. Varsallona -, si prepara ad allinearsi a quelle di più alto livello, con un’offerta sanitaria che include sia la radiologia tradizionale, sia la radiologia interventistica, l’ecografia di tutti i distretti corporei, la Risonanza magnetica e la TC neuro e body, senza escludere lo screening della patologia mammaria con l’ausilio della mammografia e dell’ecografia».

La cardio TAC consente di evidenziare eventuali ostruzioni delle arterie coronarie e permette anche di evitare la coronarografia.

Daniele Giannotta

«Abbiamo eseguito l’esame in sicurezza, dopo un’attenta valutazione delle condizioni cliniche del paziente e dei fattori di rischio – spiega il Dr. Giannotta -. La cardio Tac rappresenta una grande opportunità diagnostica, non invasiva e facilmente effettuabile in tutti i pazienti a basso rischio. Secondo le nuove linee guida per la diagnosi delle sindromi coronariche, questa indagine è consigliata per pazienti nella zona grigia o per risultati dubbi alle metodiche non invasive tradizionali come test ergometrico, ecostress o scintigrafia miocardica».

Già allo studio, in coerenza con le linee guida specifiche, la definizione di un protocollo di lavoro aziendale sulle indicazioni all’esecuzione della cardio TAC, in modo da ottimizzare una diagnosi precoce e una corretta gestione terapeutica.

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