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Cala in sei regioni l’occupazione dei reparti COVID “non critici”

La Sicilia stabile con il suo 17%. Lo indicano i dati Agenas

25 maggio 2022

L’occupazione giornaliera dei posti occupati da malati COVID nei reparti ospedalieri di ‘area non critica‘ è stabile al 10%. La  percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19 in Italia è ferma al 3%  (un anno fa era al 15%) e nessuna regione supera il 10%.

Sono inoltre 6 le regioni che registrano evidenti cali percentuale. Si tratta di Abruzzo (al 17%), Basilicata (16%), Liguria (10%), Molise (7%), Pa Trento (7%) e Puglia (12%).

La Sicilia è stabile con il suo 17%.

Lo indicano i dati pubblicati oggi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e relativi al 24 maggio 2022.

Cresce la percentuale in Calabria e Umbria

La percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica o ‘non critica’ occupata da parte di pazienti con Covid-19 cresce solo in Calabria (19%) e Umbria (21%) e quest’ultima è l’unica regione a superare il 20%. È stabile, invece, in 13 regioni: Campania, (11%), Emilia Romagna (11%), Friuli Venezia Giulia (9%), Lazio (11%), Lombardia (7%), Marche (11%), Pa Bolzano (7%), Piemonte (6%), Sardegna (12%), Sicilia (17%), Toscana (7%),Valle d’Aosta (12%), Veneto (6%). L’occupazione dei posti nelle terapie intensive, a livello giornaliero cala in Lazio (4%) e Puglia (3%), cresce nelle Marche (2%), Pa Trento (3%) e Sardegna (5%).

La percentuale è stabile in 15 regioni e province autonome: Abruzzo (al 4%), Basilicata (1%), Calabria (4%), Campania (5%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (1%), Liguria (3%), Lombardia (2%), Molise (8%), Piemonte (3%), Sicilia (4%), Toscana (3%), Umbria (1%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%). In Pa Bolzano (0%) la variazione non è disponibile.

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