“Il pericolo per la salute umana rappresentato dall’antibiotico-resistenza è molto più preoccupante del crac finanziario del 2008” è questa l’affermazione di Jim O’Neil, economista, attuale ministro inglese del Commercio, incaricato dal governo britannico di analizzare il problema dell’antibiotico resistenza. Quali soluzioni appunto. Ne parliamo con Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e direttore della scuola di specializzazione in Malattie Infettive e tropicali dell’Università Vita-Salute – San Raffaele di Milano.
QUAL’E’ LA PORTATA DELL’ ANTIBIOTICO RESISTENZA?
L’antibiotico resistenza è diventato un problema di proporzioni sempre più rilevanti in Europa, Italia e nel mondo. Gli esperti la considerano come la prossima pandemia o una pandemia silente in continua crescita, a meno che non si adottino rapidamente strumenti di correzione efficaci.
Si stima che entro il 2050 potrebbero verificarsi 10 milioni di morti all’anno a causa di questa resistenza. Dobbiamo essere consapevoli e affrontare completamente questa pandemia più strisciante dell’antibiotico resistenza.
QUALI SONO I BATTERI PIÙ RESISTENTI ALL’ ANTIBIOTICO?
Tra i batteri più resistenti agli antibiotici, ci sono il batterio Staphylococcus aureus, l’Escherichia coli, lo Pseudomonas aeruginosa e la Klebsiella pneumoniae. Questi batteri presentano una resistenza più marcata a causa di meccanismi complessi che hanno sviluppato nel corso del tempo.
La loro presenza rappresenta una sfida significativa nell’ambito clinico. L’ antibiotico resistenza rappresenta una sfida globale che richiede azioni urgenti. È fondamentale adottare un approccio integrato e multidisciplinare, coinvolgendo il settore sanitario, la ricerca scientifica e la sensibilizzazione pubblica.
QUALI SONO LE CAUSE?
L’ antibiotico resistenza può essere attribuita a diversi fattori. Uno di questi è la resistenza naturale intrinseca, attraverso cui alcuni batteri utilizzano meccanismi di difesa naturali che vengono amplificati con l’esposizione agli antibiotici. Questo fenomeno porta alla selezione di batteri resistenti e contribuisce alla diffusione dell’antibiotico resistenza.
QUALI SONO LE SOLUZIONI PER AFFRONTARE IL PROBLEMA?
Diverse organizzazioni italiane di infettivologia e microbiologia stanno lavorando a un documento sul buon uso degli antibiotici nell’ambito umano. Questo documento si concentra sulla gestione, sull’utilizzo di nuovi metodi diagnostici rapidi e sul trattamento appropriato degli antibiotici.
Sarà sottoposto all’approvazione dell’Istituto Superiore di Sanità e diffuso a livello nazionale per il sistema sanitario. L’approccio “One Health” è sottolineato come fondamentale per combattere l’antibiotico resistenza, coinvolgendo sia il settore umano che animale e adottando misure economiche e sanitarie.
COME SI USANO GLI ANTIBIOTICI CORRETTAMENTE?
Una delle soluzioni chiave per affrontare l’antibiotico resistenza è il buon uso degli antibiotici. Gli antibiotici devono essere prescritti in modo specifico e congruo, evitando terapie prolungate oltre le reali necessità. È importante evitare l’abuso e l’uso improprio degli antibiotici, che favoriscono la selezione di batteri resistenti.
Inoltre, la ricerca di nuovi farmaci rappresenta una speranza per sostituire quelli diventati inefficaci. In Italia, sono state sviluppate e stanno arrivando nuove opzioni terapeutiche, specialmente per i batteri gram-negativi multi-resistenti come Pseudomonas, Escherichia coli e Klebsiella.
A COSA SERVE IL DOCUMENTO SUL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI?
Un importante documento sul buon uso degli antibiotici, sviluppato dalle principali società italiane di infettivologia e microbiologia, è in fase di approvazione. Questo documento aggiornato mette in luce la situazione dell’antibiotico resistenza in Italia e sottolinea l’importanza di un approccio “One Health”.
Esso promuove l’implementazione di sistemi di sorveglianza per monitorare la diffusione della resistenza, oltre al buon uso degli antibiotici e alla ricerca di nuove terapie. Questo documento sarà di grande aiuto nel gestire la morbilità e mortalità legate all’antibiotico resistenza.
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