L’Asp di Palermo ha attivato uno “spazio consultorio migranti”. L’assistenza sanitaria ai migranti che sbarcano a Lampedusa è stato il tema affrontato nei locali dell’Hotspot dell’isola.
L’assistenza sanitaria ai migranti che sbarcano a Lampedusa è stato il tema affrontato nei locali dell’Hotspot dell’isola. Un incontro decisamente importante e significativo, considerato che in questi giorni si susseguono sbarchi e arrivi nella più grande isola delle Pelagie. Particolare attenzione è stata riservata all’assistenza a donne e bambini, per i quali sono stati realizzati percorsi dedicati da parte dell’Asp di Palermo che ha, anche attivato, di recente a Palermo uno “spazio consultorio migranti”.
“Lo spirito di questo incontro era quello di fare il punto sull’organizzazione che l’Asp di Palermo è riuscita a creare su questa isola – ha detto Daniela Faraoni, direttore generale Asp Palermo – un regime di integrazione e di cure che non riguarda solo i residenti isolani ma anche i cittadini che approdano su questa realtà. Abbiamo ricevuto un plauso dagli organismi internazionali e ne andiamo fieri”. Dopo la visita all’ambulatorio mobile di ostetricia e ginecologia che staziona nell’aria antistante i cancelli del centro di accoglienza, si è parlato diffusamente del “modello Lampedusa” ovvero della rete che garantisce accoglienza e assistenza, nel rispetto di una condivisione dei percorsi che consente di intervenire in maniera tempestiva ed efficace.
In rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Lampedusa, era presente l’Assessore alla Salute, Aldo Di Piazza, che ha sottolineato l’importanza degli interventi realizzati negli ultimi 2 anni a favore, sia della popolazione residente, che dei migranti.
Particolare attenzione è stata riservata all’assistenza a donne e bambini, per i quali sono stati realizzati percorsi dedicati da parte dell’Asp di Palermo che ha, anche attivato, di recente a Palermo uno “spazio consultorio migranti”, nel quale possano essere accolti tutti quei casi che, dopo lo sbarco a Lampedusa, necessitino di un percorso di accompagnamento, con il supporto di ginecologi e ostetrici, ma anche di psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, adeguatamente formati.
Alla riunione hanno, anche partecipato, il Direttore del Dipartimento Salute della famiglia dell’Asp, Giuseppe Canzone, il Responsabile del Poliambulatorio dell’isola, Francesco D’Arca, Roberta Petrillo, specialista protezione infanzia in emergenza dell’Unicef e Maurizio Molina, responsabile Team Lampedusa dell’UNHCR.
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