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Le apnee ostruttive del sonno colpiscono circa 1 miliardo di persone nel mondo. In Italia circa 7 milioni di soggetti soffrono di almeno 5 apnee per ora di sonno. Come si superano? Ne parliamo con Giuseppe Insalaco, ricercatore al CNR/IRIB di Palermo.


APNEE NOTTURNE: COME GESTIRLE?

Le apnee ostruttive del sonno colpiscono circa 1 miliardo di persone nel mondo. In Italia circa 7 milioni di soggetti soffrono di almeno 5 apnee per ora di sonno. Come si superano? Ne parliamo con Giuseppe Insalaco, ricercatore al CNR/Istituto per la ricerca e innovazione biomedica di Palermo.

COSA SONO LE APNEE NOTTURNE?

Le apnee notturne sono di vario tipo: abbiamo apnee che possono essere dipendenti direttamente dal nostro cervello ma quelle più ampiamente diffuse e di cui parliamo sono le apnee ostruttive notturne, dovute alla propensione della nostra faringe, che è quel tratto finale attraverso cui passa l’aria, di chiudersi provocando la mancanza di respiro, per un tempo di almeno 10 secondi. Abbiamo dei casi in cui riusciamo a superare il minuto.

Questi eventi si susseguono in modo ripetitivo nel corso della notte, a tutte le età. Il sintomo principale è il russamento, abbastanza intenso e intermittente. La differenza tra uomo e donna è che spesso e volentieri le donne emettono un russamento molto più delicato, con intensità inferiore.

QUALI SONO LE CAUSE DELLE APNEE DEL SONNO?

Le cause sono varie:

  • di natura anatomica quindi legate proprio alla struttura del nostro cranio, il quale può dare maggiore o minore spazio al passaggio della faringe;
  • la presenza di un palato estremamente ridondante; di una lingua molto più grossa del normale; la presenza di un freno linguale corto;
  • la presenza di masse di tonsille particolarmente grandi oppure un peso preponderante;
  • grasso a livello del tratto aereo superiore; al livello del collo.
  • fattori funzionali, cioè la capacità dei nostri muscoli di saper rispondere in modo sufficiente a quella che è la propensione a chiudersi della nostra faringe.

QUALI SONO GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE DELLE APNEE NOTTURNE?

Nelle apnee del sonno ogni singolo evento tende a risolversi con la presenza di brevi risvegli e quasi sempre chi ne è affetto non si rende assolutamente conto di ciò che accade. Questo ha una serie di ripercussioni sulla quotidianità e il soggetto spesso lamenta senso di fatica, di stanchezza e tende ad avere maggiori tratti depressivi, sonnolenza durante il giorno; vi sono ripercussioni anche nella sfera del privato. Il più delle volte specie gli uomini sopra i 50 anni si svegliano durante la notte perché sentono il bisogno di urinare.

Questo sintomo viene scambiato per ipertrofia prostatica. Il problema può essere ugualmente presente ma il risveglio è dovuto ad altro. Durante ogni apnea la pressione sanguigna tende ad aumentare, allora il cuore che percepisce queste variazioni tende a difendersi mettendo in circolo un peptide natriuretico atriale il quale non fa altro che aumentare la filtrazione a livello renale, la vescica si riempie molto più rapidamente e si crea l’urgenza di doversi alzare per urinare. Il problema ovviamente diventa di altra rilevanza.

COME AVVIENE LA DIAGNOSI DELL’APNEA NOTTURNA DEL SONNO?

La diagnosi è strumentale e clinica. L’esame più diffuso è il monitoraggio cardiorespiratorio notturno che consiste nella: registrazione del soggetto mentre respira; nel controllo dell’ossigenazione del sangue; della frequenza cardiaca; della posizione.

Nei casi in cui ci sono dei dubbi diagnostici l’esame di riferimento è la polisonnografia, un esame in cui alla registrazione della funzionalità cardiaca e respiratoria si associa la registrazione elettroencefalografica.

COME SI CURANO LE APNEE NOTTURNE?

Il trattamento di riferimento per questa patologia è la Cpap è una strana parola che avete probabilmente sentito nominare. E’ la pressione positiva continua erogata nelle vie aeree e consiste in una piccola turbina collegata a un tubo e ad una maschera per lo più nasale, attraverso cui viene somministrata questa pressione d’aria, in questo modo il soggetto avrà un respiro assolutamente regolare, tranquillo. In alcuni casi si impone una scelta chirurgica.

Nei prossimi anni avremo anche dei trattamenti, per delle forme specifiche di apnea, che potranno essere fatti con una semplice compressa. Una domanda che mi viene spesso posta dai miei pazienti è se dovranno fare il trattamento con la Cpap per sempre. La mia risposta è no. Fortunatamente la ricerca è estremamente attiva e aspettiamo fiduciosi.

SE UN BAMBINO SOFFRISSE DI APNEE NOTTURNE COME FARE?

Ci sono altre soluzioni, quando la causa delle presunte apnee del bambino sono le tonsille o le adenoidi ipertrofiche, il migliore trattamento non può che essere la tonsillectomia, perfettamente risolutiva in questo caso.

Altre volte la causa può essere legata alla struttura ossea e chiaramente non sarà quello il tipo di intervento ideale. La causa potrebbe essere anche l’obesità in età pediatrica, sappiamo che i bambini tendono ad avere una maggiore propensione all’aumento di peso.

LO SPORT PUÒ AIUTARE?

Lo sport è sempre un elemento di aiuto. In questo caso aiuta a mantenere il proprio peso forma. Il problema grosso non è il peso in termini assoluti ma è l’aumento di peso relativo. Noi abbiamo soggetti estremamente magri, i quali mettono 3 chili e quei 3 chili sono quella nota critica che pone il problema.

L’attività fisica è un grande aiuto anche per il tono muscolare, perché aumenta sempre l’efficienza di tutto il nostro organismo e ovviamente anche una dieta corretta può essere assolutamente utile a controllare le apnee notturne. La cosa più importante è mangiare più volte al giorno, in modo regolare e non avere un pasto serale particolarmente abbondante.

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