Per garantire la continuità della relazione tra ospiti e parenti ai tempi del coronavirus, le residenze Anni Azzurri hanno disposto l’utilizzo di tablet su cui è installata WhatsApp per permettere di effettuare videocall e di gestire gruppi chiusi per inviare aggiornamenti quotidiani ai parenti a casa
Milano, 6 Marzo 2020
Le Residenze Sanitarie per Anziani (RSA) Anni Azzurri hanno attivato un servizio di videochiamata che, grazie a tablet e Whatsapp, permette ai loro ospiti di parlare e vedere i propri cari anche a distanza: un’iniziativa innovativa quanto mai attuale viste le raccomandazioni sanitarie legate al coronavirus, che invitano le persone anziane a limitare per la propria sicurezza i contatti con l’esterno.
Oltre alla possibilità di fare videocall, il servizio consente al personale di tenere aggiornati con messaggini i parenti sulla vita quotidiana e le attività in residenza. Il servizio è al momento attivo presso la residenza Mirasole a Noverasco (MI) e verrà gradualmente implementato anche in tutte le altre strutture Anni Azzurri.
L’iniziativa nasce in risposta all’appello delle autorità sanitarie che hanno di recente invitato gli over 65 a restare in casa per i prossimi 15 giorni in quanto soggetti a maggior rischio di contrarre il virus. Per questa ragione Anni Azzurri ha deciso di sfruttare al meglio tutte le potenzialità che la tecnologia può offrire, riconoscendo l’importanza che i contatti con il mondo esterno hanno per gli ospiti delle strutture.
Videochiamate e “liste broadcast”
Come funziona nel dettaglio questa novità tecnologica? Dopo aver inserito nella rubrica del tablet – identica a quella di un normale cellulare – i numeri dei famigliari e dei referenti degli ospiti, gli operatori e gli ospiti pianificano insieme le fasce orarie dedicate alle videocall per ciascuno di loro. Oltre al servizio di videochiamata, Anni Azzurri mette a disposizione dei parenti degli ospiti la possibilità sfruttare la funzione “lista broadcast” di WhatsApp, funzione che permette di inviare aggiornamenti e informazioni di vario tipo a tutti gli utenti che fanno parte a una determinata lista. Questo strumento si differenzia dai comuni gruppi WhatsApp in quanto permette di rispondere unicamente al mittente senza creare “l’effetto chat” in cui tutti possono interagire. Nel broadcast, inoltre, tutti i numeri di telefono dei partecipanti sono visibili solo al mittente.
Grazie a questa funzione, le residenze Anni Azzurri possono inviare aggiornamenti sulle attività in corso all’interno delle strutture, non solo sotto forma di messaggi di testo ma anche file pdf (ad esempio il menù del giorno) o multimediali, consentendo un contatto fra parenti e pazienti che, altrimenti, sarebbe molto limitato dalle recenti disposizioni.
Per esempio, i parenti ricevono aggiornamenti come “Buongiorno! Sono le 10 e tutti i vostri cari sono svegli e hanno fatto colazione” oppure “Sono le 3 del pomeriggio e dopo il consueto riposino, i vostri cari si apprestano ad iniziare le attività pomeridiane“.
Anni Azzurri
Anni Azzurri è un grande gruppo italiano specializzato nell’assistenza agli anziani. Nasce nella zona di Chiavari (GE) con un primo nucleo di tre residenze e si estende poi in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Oggi le residenze di Anni Azzurri sono 51, distribuite fra Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Lazio.
Anni Azzurri fa parte di KOS, primario gruppo sanitario italiano operante nell’assistenza sociosanitaria e nella cronicità residenziale, nella riabilitazione e nella psichiatria, nella tecnologia avanzata applicata alla medicina e nella medicina per acuti. KOS gestisce 89 strutture in Italia ed è presente in 11 regioni italiane e 2 stati esteri, per un totale di oltre 8.200 posti letto tra residenze per anziani, centri di riabilitazione, cliniche psichiatriche, comunità terapeutiche riabilitative psichiatriche, ospedali, centri ambulatoriali di riabilitazione e diagnostica.
Attraverso la società Kos Care, il Gruppo KOS offre la competenza dei suoi professionisti in tre diversi ambiti: psichiatrico, con le cliniche e comunità di Neomesia; riabilitativo, con i centri del gruppo Santo Stefano; e dell’assistenza alla persona anziana e non autosufficiente, con le strutture di Anni Azzurri.
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