Home » Ancona, nasce il primo PDTA per l’atrofia muscolare spinale

Ogni anno in Italia 30mila bambini nascono pretermine e richiedono cure specializzate. All’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona nasce il primo PDTA per l’atrofia muscolare spinale. Ne parliamo con Michele Caporossi, direttore generale dell’azienda.


ANCONA, NASCE IL PRIMO PDTA PER L’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE

Il primo PDTA per l’atrofia muscolare spinale è stato creato presso l’ospedale di Ancona, rappresentando un passo avanti significativo nella diagnosi, terapia e assistenza di questa malattia.

COS’È IL PDTA E PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE?

Il PDTA è un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale che ha l’obiettivo di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai pazienti, attraverso l’integrazione delle diverse figure professionali coinvolte nella cura di una patologia. In altre parole, il PDTA permette di definire un percorso personalizzato per il paziente, basato sulle sue specifiche esigenze e sulla collaborazione tra specialisti di diversi settori.

Questa iniziativa è particolarmente importante per l’atrofia muscolare spinale, una patologia neurodegenerativa che colpisce circa 1 su 10.000 persone in Italia. Grazie al PDTA, sarà possibile garantire una presa in carico tempestiva e completa dei pazienti, migliorando la loro qualità di vita e riducendo il rischio di complicazioni.

Il PDTA per l’atrofia muscolare spinale di Ancona rappresenta un esempio di eccellenza nella sanità italiana, dimostrando come l’innovazione e la collaborazione tra professionisti possano fare la differenza nella cura delle patologie croniche. Siamo sicuri che questa iniziativa rappresenterà un punto di riferimento per le future implementazioni di PDTA in altre realtà sanitarie italiane.

QUALI SONO I VANTAGGI?

Grazie a questo percorso, si potranno garantire terapie orali e geniche ai pazienti, con la possibilità di avere una diagnosi precoce grazie alle indagini genetiche.

La creazione di questo percorso è stata possibile grazie alla collaborazione di diversi specialisti medici, come il neurologo, il neuropsichiatra infantile, il riabilitatore e altri ancora. Inoltre, il PDTA prevede sconti per le persone affette da questa malattia, che potranno accedere a tutte le indagini diagnostico-terapeutiche necessarie.

Il percorso assistenziale per i pazienti inizia fin dai primi giorni di vita e prevede un’attenzione particolare verso la nutrizione e la riabilitazione, oltre alle terapie geniche e orali. La diagnosi precoce è fondamentale per garantire un intervento tempestivo e aumentare l’efficacia delle terapie.

Il PDTA per l’atrofia muscolare spinale rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro questa patologia rara, grazie alla collaborazione tra diverse discipline mediche e alla disponibilità di soluzioni terapeutiche sempre più efficaci.

PDTA: UNA RIVOLUZIONE NELLA CURA DELLE PATOLOGIE NEUROMUSCOLARI

Gli ospedali italiani sono attrezzati per la cura di diverse patologie, tra cui le malattie neuromuscolari. Tuttavia, sono nate iniziative specifiche sostenute da organizzazioni non profit, come il Centro Nemo presente in vari ospedali italiani, che rappresentano un importante supporto per la presa in carico da parte della sanità pubblica.

Parlando delle terapie disponibili per la cura dell’atrofia muscolare spinale, oggi esistono diverse opzioni, dalle terapie tradizionali, orali alle terapie geniche. Quest’ultima rappresenta una vera e propria rivoluzione in grado di invertire il meccanismo patologico alla base della malattia. Anche il vaccino al vettore RNA rappresenta una rivoluzione che ha permesso di tenere a bada la pandemia.

Nonostante la tragedia rappresentata dalla pandemia, essa ha dato un forte impulso alla medicina terapeutica in tutti i campi, portando alla scoperta di nuove terapie e alla socializzazione di scienza avanzata. Tuttavia, resta il problema di come garantire l’accesso alle cure a chi non ha le risorse per permetterselo, una situazione comune fuori dall’Italia e dall’Europa.

In questo contesto, il PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) per l’atrofia muscolare spinale, nato ad Ancona, rappresenta un’importante novità nel campo della cura delle patologie neuromuscolari. Questo percorso prevede un’azione multidisciplinare per garantire una diagnosi precoce e una presa in carico tempestiva della malattia, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

LA TELEMEDICINA E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL SERVIZIO DELLA CURA

Questa malattia rappresenta una sfida enorme per la medicina moderna, sia per la sua rarità che per il costo delle terapie, che possono superare il milione di euro per singolo paziente. Tuttavia, grazie all’uso della telemedicina e dell’intelligenza artificiale, ora esiste una possibilità concreta di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

La telemedicina consente di monitorare i pazienti a distanza attraverso l’utilizzo di dispositivi telematici, come cellulari, che raccolgono i parametri vitali in tempo reale. L’uso dell’intelligenza artificiale consente di elaborare i dati raccolti e di costruire dei modelli che permettono di ricostruire la situazione di un numero elevato di pazienti, semplificando così la gestione delle risorse sanitarie.

Inoltre, recentemente si è svolto ad Ancona un convegno promosso dall’associazione Il Senso della Vita Onlus e supportato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva Sociale e dalla Società Italiana di Pediatria, in cui è stata presentata una guida completa che spiega in modo chiaro e preciso il percorso diagnostico e terapeutico per i pazienti affetti da questa patologia.

Grazie a queste innovazioni tecnologiche e alla collaborazione tra associazioni e istituzioni, si sta aprendo una nuova frontiera nella cura delle malattie neuromuscolari, che può rappresentare una vera e propria rivoluzione per la sanità italiana.

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