La Fondazione Pisana per la Scienza onlus e la Fondazione Monasterio siglano una convenzione per dar vita a un laboratorio congiunto per lo studio delle amiloidosi, patologie cardiache la cui diagnosi è particolarmente complessa. Di cosa si tratta? Ne parliamo con il presidente della Fondazione Pisana per la Scienza Fabio Beltram e con il direttore generale della Fondazione Monasterio Marco Torre.
LABORATORIO CONGIUNTO PER LO STUDIO DELLA PATOLOGIE CARDIACHE: DI COSA SI TRATTA?
Le Fondazioni Pisana per la Scienza e Fondazione Monasterio Marco Torre hanno recentemente siglato un accordo che darà vita a un laboratorio innovativo per lo studio, la cura e la diagnosi delle amiloidosi.
Questo accordo rappresenta un importante passo avanti nel campo della diagnosi e del trattamento di questa patologia, che fino a poco tempo fa veniva considerata rara a causa delle sfide legate alla sua identificazione.
DI COSA SI OCCUPA LA FONDAZIONE PISANA PER LA SCIENZA?
La Fondazione Pisana per la Scienza è un’istituzione pubblica del servizio sanitario regionale che si occupa di ricerca, formazione e innovazione nel campo delle patologie cardiovascolari. Grazie alle sue dotazioni tecnologiche all’avanguardia, la Fondazione mette a disposizione della Fondazione Monasterio le risorse necessarie per una diagnosi altamente accurata dell’amiloidosi.
Questo laboratorio innovativo consentirà ai medici di adottare terapie mirate e personalizzate per i pazienti affetti da questa particolare patologia cardiaca.
PATOLOGIE CARDIACHE: CHE COS’È L’AMILOIDOSI?
L’amiloidosi è una condizione caratterizzata dalla deposizione di proteine anomale nel tessuto cardiaco. Queste proteine si aggregano formando ammassi tossici per le cellule cardiache.
Grazie all’indagine condotta dalla Fondazione Monasterio, sarà possibile identificare esattamente quali proteine sono coinvolte nella patologia, consentendo ai medici di adottare terapie mirate specifiche per ogni paziente.
DI COSA SI OCCUPA LA FONDAZIONE MONASTERIO?
La Fondazione Monasterio ha dedicato una lunga storia e un percorso di ricerca alla cura dell’amiloidosi offrendo un ambulatorio specialistico chiamato “A.Mil”. Questo ambulatorio offre una serie di approfondimenti diagnostici, che vanno dalle classiche indagini cardiologiche fino alle indagini di medicina nucleare.
Tuttavia, grazie alla collaborazione con la Fondazione Pisana per la Scienza, sarà possibile raggiungere un livello di diagnosi ancora più personalizzato, andando a esplorare il DNA del singolo paziente e programmando una terapia adeguata alle sue caratteristiche molecolari.
IN COSA CONSISTE IL LABORATORIO PER LO STUDIO DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI?
La Fondazione Pisana per la Scienza dispone di strumentazioni altamente specializzate e avanzate, che normalmente non sono accessibili ad altre strutture sanitarie. Questa collaborazione permetterà alla Fondazione Monasterio di utilizzare queste tecnologie all’avanguardia per l’analisi molecolare precisa e per offrire ai pazienti una terapia altamente personalizzata.
Il presidente della Fondazione Pisana per la Scienza sottolinea che l’approccio alla medicina sta cambiando, passando dalla medicina evidence-based alla medicina di precisione. Quest’ultima mira a personalizzare i trattamenti in base alle peculiarità della patologia e dell’individuo che ne è affetto.
La diagnosi molecolare diventa quindi fondamentale per identificare le proteine coinvolte nell’amiloidosi e per adottare terapie specifiche per ogni tipo di patologia.ù
AMILOIDOSI: UN ACCORDO IMPORTANTE TRA LA FONDAZIONE PISANA PER LA SCIENZA E FONDAZIONE MONASTERIO
Le fondazioni Pisana per la Scienza e Monasterio hanno recentemente siglato un accordo che promette di portare importanti sviluppi nel campo della ricerca e cura dell’amiloidosi. L’amiloidosi è una malattia rara ma grave caratterizzata dalla formazione di depositi anomali di proteine chiamate amiloidi in vari tessuti e organi del corpo.
L’accordo è stato reso possibile grazie all’iniziativa del professor Michele Emdin, un rinomato cardiologo di fama nazionale e internazionale, che ha fortemente sostenuto la creazione di un laboratorio congiunto dedicato allo studio e alla cura di questa patologia complessa.
L’obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare una strategia di cura che unisca la necessità di competenze altamente specializzate con la disponibilità di cure diffuse sul territorio.
Una sfida cruciale affrontata dal team è rappresentata dalla necessità di garantire l’accesso alle cure anche nelle aree interne della Toscana e in tutto il territorio nazionale.
Per far fronte a questa sfida, l’approccio adottato è multiprofessionale e multidisciplinare, combinando competenze provenienti da diverse discipline mediche e l’applicazione delle tecnologie più avanzate, come l’intelligenza artificiale, il teleconsulto e la robotica.
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