Milano, 11 Giugno 2019
Alimentazione controllata e longevità è il tema a cui il Prof. Valter Longo si è dedicato negli ultimi 25 anni con studi e ricerche che hanno portato a innovativi risultati come la Dieta della Longevità e il Programma Mima Digiuno (PMD).
Lo scienziato italiano – inserito dal TIME nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 nell’ambito della salute – prosegue incessantemente il suo lavoro che continua a produrre nuove evidenze scientifiche: secondo una ricerca appena pubblicata sulla prestigiosa rivista Cell Reports, cicli di Programma Mima Digiuno (PMD) producono effetti positivi negli animali con malattie infiammatorie intestinali.
Nello studio “Fasting-Mimicking Diet Modulates Microbiota and Promotes Intestinal Regeneration to Reduce Inflammatory Bowel Disease Pathology”, il Professor Longo e la sua equipe di ricercatori della University of South California hanno analizzato gli effetti sull’evoluzione dell’infiammazione intestinale in topi con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) che erano stati sottoposti a 2 cicli di 4 giorni ciascuno di PMD e che successivamente avevano ricevuto una normale alimentazione.
I dati ottenuti hanno dimostrato scientificamente come questi cicli di PMD producano importanti effetti, con un chiaro miglioramento dei sintomi associati alla patologia: è stata rilevata una maggior rigenerazione dell’epitelio intestinale, grazie alla attivazione delle cellule staminali, un miglior controllo della risposta immunitaria e un aumento delle popolazioni intestinali “buone”, in particolare di Lactobacilli e di Bifidobatteri.
“I risultati ottenuti dagli studi precedenti e quelli della più recente ricerca pubblicata su Cell Reports – ha affermato il Prof. Valter Longo – indicano che cicli di PMD incidono positivamente sui marcatori di infiammazione sistemica nell’uomo e fanno ben sperare che possano produrre benefici anche per i pazienti con malattie infiammatorie intestinali, come il Morbo di Chron e la colite ulcerosa. A tal fine, la Clinica di Genova sta sviluppando uno studio clinico randomizzato che prevede l’impiego di PMD in pazienti con MICI, proprio con l’obiettivo di determinarne l’efficacia e la sicurezza nell’uomo”.
Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) comprendono una serie di patologie caratterizzate da infiammazione acuta e cronica a carico dell’intestino, i cui più comuni sintomi sono dolori addominali, dissenteria, malassorbimento dei nutrienti e, a volte, anemia. Queste patologie sono molto presenti nei Paesi più industrializzati, dove i pazienti sono aumentati fino a 20 volte negli ultimi 10 anni, e sono in costante crescita. In Italia si calcola che circa 200.000 persone oggi ne siano affette.
“Le terapie per la cura di queste malattie – ha sottolineato il Prof. Giorgio Sesti, Professore Ordinario di Medicina Interna Università Magna Graecia di Catanzaro – utilizzano attualmente prodotti cortisonici, immunosoppressori e antibiotici con l’obiettivo di ridurre lo stato infiammatorio intestinale, inibire il sistema immunitario e contrastare i batteri intestinali nocivi. Non essendo ancora stata individuata una cura specifica, la ricerca scientifica è focalizzata sullo sviluppo di nuovi approcci terapeutici che migliorino la qualità di vita dei pazienti”.
Il Programma Mima Digiuno consiste in un protocollo alimentare ipocalorico che riproduce gli effetti di un totale digiuno nell’organismo e favorisce una riprogrammazione cellulare capace di aiutare il nostro corpo a gestire meglio il trascorrere del tempo. L’ambito della Malattie Infiammatorie Intestinali estenderebbe ulteriormente il campo di azione dei benefici del Programma Mima Digiuno, che si articola in un regime alimentare vegetale di 5 giorni da ripetersi in maniera costante nel tempo e che rappresenta un rilevante induttore di rigenerazione e protezione, con provate misure anti-aging.
Attraverso il Programma Mima Digiuno si stimolano un reset e una riprogrammazione dell’organismo, con conseguenti effetti benefici sul processo di invecchiamento ottenuti, tra l’altro, attraverso la produzione di cellule staminali. Gli studi preclinici e clinici hanno messo in evidenza un miglioramento significativo del benessere generale, anche in termini di ottimizzazione dei marcatori metabolici e di riduzione del grasso addominale; in altri termini è ragionevole pensare che questo programma generi un impatto positivo sulla longevità.
Il Prof. Longo ha divulgato e reso accessibile al grande pubblico i principi fondamentali delle sue ricerche scientifiche attraverso la pubblicazione di due testi che la Antonio Vallardi Editore ha rieditato in un unico pratico volume dal titolo “La Dieta della Longevità – Alla Tavola della Longevità” disponibile nelle librerie italiane.
I libri La Dieta della Longevità e Alla tavola della Longevità hanno fatto registrare un successo senza precedenti e hanno creato un genere editoriale che prima non esisteva. La Antonio Vallardi Editore ha deciso quindi di riunire le due pubblicazioni in un unico volume per ampliare la divulgazione delle conoscenze frutto del lavoro che il Prof. Longo ha portato avanti in tutti questi anni.
Il protocollo alimentare ipocalorico
Programma Mima-Digiuno, elisir di longevità e salute
Vivere più a lungo e meglio. Combattere l’invecchiamento e ridurre i fattori di rischio correlati all’insorgenza di una serie di patologie croniche. Sono queste le ambizioni del Programma Mima Digiuno (PMD), il protocollo alimentare ipocalorico, frutto di una lunga e meticolosa ricerca di base e clinica condotta dal Professor Valter Longo, lo scienziato inserito dal TIME nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 nell’ambito della salute.
Il PMD riproduce gli effetti positivi di un totale digiuno nell’organismo e favorisce una riprogrammazione cellulare che aiuta il nostro corpo a gestire meglio il trascorrere del tempo.
Il programma, che si articola in un regime alimentare vegetale di 5 giorni da ripetersi in maniera costante nel tempo, rappresenta quindi un potente alleato per chi vuole proteggere il proprio organismo dagli effetti dell’invecchiamento.
Attraverso il Programma Mima Digiuno si stimolano un reset e una riprogrammazione del corpo, il processo di invecchiamento viene contrastato e l’organismo va verso una rigenerazione cellulare attraverso la produzione di cellule staminali. Gli studi preclinici e clinici hanno messo in evidenza un miglioramento significativo del benessere generale, anche in termini di ottimizzazione dei marcatori metabolici e di riduzione del grasso addominale; in altri termini, come scientificamente e ampiamente dimostrato, questo programma avrebbe un impatto positivo sulla longevità.
Il programma, sebbene non abbia come obiettivo primario quello di perdere peso, provoca un abbattimento delle calorie tra il 34 e il 54% in media, fornendo un apporto bilanciato di proteine (11-14%), carboidrati (42-43%) e grassi (46%) ed è stato formulato per essere facilmente portato a termine nei 5 giorni stabiliti.
L’efficacia del programma è stata dimostrata, tra l’altro, da uno studio scientifico condotto da ricercatori italo americani guidati dal Prof. Longo e pubblicato su Cell Metabolism. Il campione osservato seguiva il PMD per 5 giorni al mese, mentre nei restanti 25 tornava alle proprie abitudini alimentari. Gli effetti sono stati di enorme portata e si sono concretizzati nella riduzione dei fattori di rischio delle malattie croniche la cui insorgenza è legata all’invecchiamento cellulare come l’Alzheimer, il diabete di tipo II, la maggior parte dei tumori, le malattie cardiovascolari e quelle autoimmuni.
I risultati sono stati riconfermati da uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine condotto su un campione di 100 individui con età tra i 20 e i 70 anni, tra i quali alcuni in sovrappeso o obesi, sottoposto al PMD ogni mese per tre mesi; in questi soggetti si è assistito a una riduzione del grasso totale e addominale, della pressione sanguigna, del colesterolo, della Proteina C-reattiva (marcatore di infiammazione), della proteina Igf-1 (fattore di crescita insulino-simile di tipo 1) associata a cancro e invecchiamento. Il tutto senza perdita di massa muscolare.
Inoltre, il PMD ha dimostrato di potenziali benefici non solo per il corpo ma anche per la mente, grazie all’aumento della rigenerazione neurale e al miglioramento dell’apprendimento e della memoria già osservati negli studi sui topi.
Per la maggior parte delle persone, cosi come emerge dalle ricerche sinora eseguite, il PMD potrebbe essere seguito ogni 3-6 mesi a seconda del peso e dello stato di salute ma, come succede per ogni regime ipocalorico, è importante affidarsi a uno specialista che possa valutare le condizioni fisiche del soggetto e gli effetti benefici del protocollo.
Il PMD è stata molto apprezzato anche dal Prof. Umberto Veronesi, il quale sosteneva: “Il Programma Mima-Digiuno abbassa i fattori di rischio associati all’invecchiamento come, ad esempio, le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e il cancro. In pratica, l’invecchiamento viene rallentato, assicurandoci 10 anni di vita in più”.
Le Malattie Infiammatorie Intestinali
Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) – in inglese “IBD“, inflammatory bowel disease – comprendono una serie di patologie caratterizzate da infiammazione acuta e cronica a carico dell’intestino. Queste patologie sono molto presenti nei Paesi più industrializzati, dove i pazienti sono aumentati fino a 20 volte negli ultimi 10 anni, e sono in costante crescita. In Italia si calcola che circa 200.000 persone siano oggi affette da queste patologie.
Le cause che portano allo sviluppo di queste malattie sono ancora sconosciute. L’ipotesi più accreditata individua come fattore scatenante un’eccessiva reazione del sistema immunitario, a livello intestinale, contro sostanze considerate nocive dal corpo, tra le quali potrebbero esserci quelle prodotte dai batteri che compongono la flora batterica intestinale.
Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino si contraddistinguono per le alterazioni strutturali e biochimiche che riguardano tratti più o meno estesi di apparato digerente, in particolare di intestino. La diagnosi di malattia infiammatoria intestinale, infatti, viene fatta di solito dopo una colonscopia, durante la quale si effettua un prelievo bioptico della mucosa per il successivo esame istologico, preventivamente affiancato da test clinici (ricerca di markers infiammatori nel sangue, come VES e PCR, che rimangono comunque aspecifici e scarsamente sensibili).
I pazienti con malattie infiammatorie intestinali croniche fanno molta attenzione alla dieta, anche se si sa ancora poco degli effetti dell’alimentazione su queste patologie. Oggi le terapie sono mirate a ridurre lo stato infiammatorio intestinale, inibire il sistema immunitario e contrastare i batteri intestinali nocivi, utilizzando prodotti cortisonici, immunosoppressori e antibiotici. Non essendo ancora stata individuata una cura, la ricerca scientifica è focalizzata sullo sviluppo di nuovi approcci terapeutici che migliorino la qualità di vita dei pazienti
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