Il prelievo degli organi è stato reso possibile a seguito dell’arresto cardiaco irreversibile della paziente, ricoverata all’ARNAS Garibaldi per emorragia cerebrale. La Sicilia è la quinta regione italiana ad avere avviato il programma di donazione a cuore fermo.
Catania, 17 novembre 2021
Grazie all’espressa volontà in vita di una generosa paziente, nonché alla sensibilità della sua famiglia, si è potuto procedere nelle scorse ore ad un delicato intervento di prelievo di organi su una paziente di sessantadue anni, deceduta a seguito di una grave patologia cerebrale.
Il prelievo di organi da un donatore a cuore fermo è un intervento complesso dal punto di vista organizzativo, a partire dal sistema di emergenza e dalle équipe di medici e operatori sanitari coinvolti.
La Sicilia è stata la quinta regione italiana, dopo Lombardia, Piemonte, Emilia e Toscana, ad avere avviato il programma di donazione a cuore fermo, uno degli obiettivi strategici del Centro Nazionale Trapianti.
Il trapianto da donatore “a cuore non battente” si differenzia dal protocollo tradizionale per il prelievo degli organi (che normalmente avviene da un donatore in stato di morte cerebrale) perché il decesso è dichiarato in seguito alla cessazione dell’attività cardiaca e il prelievo è effettuato rispettando il periodo di osservazione di 20 minuti che conclude il processo di accertamento di morte. Tale procedura permette l’utilizzo dell’organo anche dopo il prolungato periodo di assenza di attività cardiaca grazie a una particolare tecnica di circolazione extracorporea, l’ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation) che, utilizzata dopo l’accertamento di morte, mantiene l’ossigenazione e la normale temperatura corporea ritardando il danno da ischemia che comprometterebbe l’utilizzo degli organi per il trapianto.
“E’ un evento molto importante – dichiara il Coordinatore Regionale Giorgio Battaglia – che rilancia la Sicilia ai vertici della rete trapiantologica del nostro paese. La donazione a cuore fermo è indice di qualità clinica e organizzativa dell’Ospedale e del sistema di Primo soccorso Regionale e rappresenta un esempio di grande integrazione e cooperazione tra il personale e le strutture coinvolte, in questo caso il CRT Sicilia, ARNAS Garibaldi e l’ISMETT. Esprimo un sentito ringraziamento – conclude Battaglia – alla famiglia del donatore e a tutte le professionalità impegnate in questa procedura così laboriosa e difficile”.
Il prelievo di reni, fegato e cornee, è stato reso possibile grazie all’assenso dato dalla famiglia del donatore, una donna di 62 anni ricoverata all’ARNAS Garibaldi per emorragia cerebrale. Le condizioni cliniche del paziente si erano aggravate nelle ore successive, fino all’arresto cardiaco irreversibile. Dopo il consenso dei familiari alla donazione, tutte le procedure per la circolazione extracorporea (ECMO) e il mantenimento del donatore, finalizzato alla preservazione degli organi, sono state eseguite da un’equipe congiunta ARNAS Garibaldi – ISMETT, composta dalla dott.ssa Daniela Di Stefano, direttore dell’UOS di Anestesia e Rianimazione dell’azienda ospedaliera catanese, dalla dott.ssa Ilaria Bonanno, Coordinatore locale per i trapianti, nonché dal dott. Gaetano Burgio e dal dott. Duilio Pagano dell’Istituto di Palermo.
“L’evento di oggi – afferma Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – è l’ennesima dimostrazione di quanto fertile sia in Sicilia il terreno della sensibilità e dell’aiuto reciproco. Vorrei esprimere un sincero ringraziamento ai familiari della donatrice, cui mando anche un abbraccio virtuale e sincero. Infine, i miei complimenti vanno anche ai professionisti che hanno lavorato al prelievo d’organi, i quali non hanno mai fatto mancare passione e professionalità”.
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