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A Favara, in provincia di Agrigento, lo scorso 30 novembre è stato ucciso il cardiologo Gaetano Alaimo. E’ possibile assistere ancora ad episodi di violenza contro i medici?

Aggressioni contro il personale medico. A Favara, in provincia di Agrigento, lo scorso 30 novembre è stato ucciso il cardiologo Gaetano Alaimo, nella sala d’attesa della sua clinica. E’ possibile assistere ancora ad episodi di violenza contro i medici? Quali soluzioni. Ne parliamo con Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei Medici di Agrigento.

 

AGGRESSIONI CONTRO IL PERSONALE MEDICO: QUALI SOLUZIONI

Ad un questionario somministrato a 1.144 operatori della sanità, nel marzo del 2022, di cui il 45% era costituito dai medici e il 44% dagli infermieri, il 40% degli interpellati ha dichiarato di aver subito un’aggressione, con 459 episodi di violenza dichiarati, il 27% ha dichiarato di averne subita più di una.

È un fenomeno che non si è ancora placato? Eppure l’anno scorso era stato approvato alla Camera un ddl, “Disposizioni in materia di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie” che introduceva pene e multe più severe per chi aggredisce medici e operatori sanitari. Minacciare o aggredire un operatore sanitario sarà un’aggravante di reato. Chi lo farà rischierà fino a 16 anni di carcere. E se si manifesteranno casi di violenza, scatterà la denuncia d’ufficio anche senza la querela della persona offesa.

 

Che effetti ha avuto questo ddl?

Oltre all’innalzamento delle sanzioni penali, sono state introdotte delle sanzioni amministrative con multe tra i 500 e i 5mila euro per chi tiene “condotte offensive o moleste” verso medici e personale sanitario. Così si legge: “Chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 5.000”. Inoltre, il ddl ha introdotto un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.

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